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Così Draghi ha salvato pure le aziende private

Dopo i tanti apprezzamenti ricevuti, arriva anche quello delle aziende private. Il piano messo ieri in campo da Mario Draghi rappresenta un’ancora di salvezza anche per il settore privato. Ma c´è un ma: a discapito dei risparmiatori. E´ il commento di Johannes Mueller, Capo economista di DWS Investments:
“Ieri la BCE ha dato prova di voler affrontare uno dei maggiori difetti dell’Unione Monetaria Europea. Siamo stati testimoni di una crescente divergenza delle condizioni monetarie all´interno dei Paesi membri: in uno percorso grottesco, i tassi di interesse per il settore privato sono diminuiti nei Paesi economicamente robusti, mentre sono aumentati nei Paesi deboli che sono già colpiti da programmi di austerità fiscale e di elevata disoccupazione, una tendenza sicuramente aggravata dallo spread crescente fra i titoli di Stato”. Per questo, spiega Mueller, “forzando una nuova convergenza dei rendimenti dei titoli governativi, la BCE cerca quindi allo stesso tempo di progettare una nuova convergenza dei tassi di interesse per il settore privato”.
 
Da qui il giudizio del capo economista di Dws: “Mettere mano a questo grave difetto non può che essere visto positivamente. Man mano che la BCE sterilizzerà la liquidità creata dagli acquisti di obbligazioni, i timori di un’improvvisa ripresa dell´inflazione dovrebbero essere dissipati”. E lodando il numero uno della Bce, Mueller bacchetta i politici: “Sarebbe stato compito dei politici della zona euro risolvere il problema. Nonostante molte proposte siano state portate avanti, come la creazione di un patto europeo di rimborso del debito, la politica non è stata purtroppo in grado di trovare una soluzione, mettendo la Banca Centrale in condizione di dover agire di nuovo. Parlando senza mezzi termini, i contribuenti sono stati risparmiati, ma ora i risparmiatori devono pagare il conto, accettando tassi di interesse artificialmente bassi. Repressione finanziaria, stiamo arrivando!”.
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