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Pregi e difetti del salva Stati (secondo il prof. Napolitano)

Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), come organismo permanente, può essere decisivo per salvare gli Stati, qualora si ripresentino nuovi attacchi contro le obbligazioni statali. Di questo ne è convinto Giulio Napolitano, docente universitario di diritto amministrativo, che ha pubblicato un saggio sulla nuova governance europea sul Giornale di diritto amministrativo.
 
Napolitano mette in risalto come per la prima volta l’Unione, nonostante il lungo e tortuoso percorso giuridico-istituzionale, sia riuscita a dotarsi di un fondo comune per soccorrere gli Stati membri ed evitare così un default del debito sovrano, trasformando l’Unione da una comunità di soli benefici, in una capace di condividere anche i rischi.
 
Ma per Napolitano restano ancora degli elementi che non consentono interventi tempestivi ed efficaci, come l’esiguità delle risorse messe a disposizione, la complessità della governance interna, le procedure di concessione dell’assistenza finanziaria, gli istituti di trasparenza e di accountability.
“Nonostante l’ampiezza del potere discrezionale assegnato al Mes – sottolinea Napolitano – il Trattato non prevede altri strumenti di accountability. Non sono previste procedure di consultazione, né con gruppi portatori di interessi diffusi , né con soggetti qualificati, come investitori istituzionali o creditori”.
“Non esistono inoltre istituti di trasparenza e non sono contemplati meccanismi di accesso agli atti e ai documenti. Non vi sono obblighi di relazione al Parlamento europeo; né è introdotta una procedura di valutazione ex post che misuri l’efficacia dell’azione del Mes”.
 
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