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Squinzi e la politica industriale che manca in Italia

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi intervenendo alla telefonata di Belpietro a Mattino Cinque, si è soffermato sul grave problema della crisi aziendale, prendendo spunto dal caso del Sulcis e dell´Alcoa, e mettendo in evidenza che “ci sono migliaia di casi di aziende piccole e medie che stanno soffrendo mediaticamente in silenzio e che sono la cosa che ci preoccupa di più”. Squinzi ha voluto così sottolineare che “ sui giornali finiscono solo i più importanti”.
 
Ma il vero problema in Italia è che manca una politica industriale.
Sulla questione delle miniere sarde, ha detto Squinzi, “il problema è quello di avere una politica industriale chiara, un´idea di politica industriale e per il momento non sta succedendo. L´altra crisi importante, quella dell´Alcoa – ha aggiunto – è una crisi legata a uno dei nodi del sistema paese: il costo dell´energia. Se non si interviene sulla possibilità di avere energia a costi competitivi, le attività cosiddette energivore sono destinate a scomparire”. Insomma per Squinzi, “bisogna avere un progetto di politica industriale per il paese”. L´Alcoa – ha concluso – si può salvare se si trovano condizioni per rendere disponibile l´energia a prezzi competitivi. Questo volendolo si può fare”.
 
Poi le richieste per il Governo.
“Serve una maggiore disponibilità alla crescita e, per rilanciare i consumi, occorre detassare i salari”, ha detto il presidente di Confindustria in vista del tavolo di oggi tra governo e imprese. “Mi aspetto un´apertura, una maggiore disponibilità in direzione della crescita. Fino ad ora non ne abbiamo avuta molta – ha detto Squinzi – Ci sono due tipi di interventi per rilanciare la crescita. Alcuni con effetti immediati tra i quali lo stimolo ai consumi interni, che sarebbe il modo più diretto per far ripartire la crescita. Il calo della produzione industriale è legato essenzialmente alla flessione dei consumi interni, dovuta in particolare al prelievo fiscale”. Per il rilancio dei consumi, ha aggiunto, “sicuramente bisogna lavorare in modo particolare alla detassazione dei salari che sarebbe il modo più diretto e immediato. Mi auguro ci sia questo spazio”. Quanto ai provvedimenti a lungo termine, Squinzi ha invece parlato del “sostegno alla ricerca, necessario per essere capaci di creare innovazione”.
 
Il presidente di Confindustria ha poi fatto riferimento al peso della burocrazia e ai provvedimenti del governo: “per il momento aperture solo di principio. Non si sono ancora visti provvedimenti concreti in questa direzione. Oggi mi auguro venga messo qualcosa sul tavolo dal governo. Abbiamo bisogno di semplificazione normativa, burocratica, di un paese normale. Le nostre imprese – ha concluso – possono essere anche speciali ma se il paese non assicura condizioni come quelle del mercato globale non andiamo lontano”.
 


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