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Così Google ha cercato invano di scalfire il potere di Amazon

Dopo sette anni di battaglie legali, Google trova un accordo con gli editori americani che mette fine a una causa avviata nel 2005 da alcuni membri dell´Association of American Publishers (Aap) contro il colosso di internet.
“Siamo lieti che questa soluzione risolva i problemi che hanno portato al contenzioso. Ciò dimostra che i servizi digitali possono fornire strumenti innovativi per scoprire i contenuti, pur rispettando i diritti dei detentori di copyright”, ha detto Tom Allen, Presidente e Ceo di Aap.
 
L´intesa raggiunta stabilisce che gli editori che detengono il copyright decidano se rendere disponibile o meno i libri su Google Books, strumento che permette la ricerca nel testo di libri digitalizzati.
 
Il gigante Google era stato accusato di aver digitalizzato senza permesso milioni di libri e pubblicazioni nel suo Library Project e in particolare per aver incluso libri fuori stampa ma ancora coperti da diritto d´autore.
 
Ad avere favorito le trattative tra Google e gli editori è stata l´introduzione della possibilità di mettere in vendita i volumi digitalizzati tramite Google Play, il canale entertainment di Mountain View. In base al nuovo accordo, gli editori potranno scegliere se, oltre a fornirne una preview del 20 per cento dei loro libri, metterli interamente in vendita su Google Play. L’accordo quindi conviene a Google, ma anche agli editori, che possono trovare un canale di vendita per libri da tempo usciti dal mercato cartaceo.
 
Secondo quanto riportato dal Financial Times, i publisher a stelle e strisce avranno la facoltà di decidere se mantenere o ritirare i propri volumi dal Library Project. Se gli editori opteranno per la prima ipotesi, potranno ricevere una copia digitale delle singole opere da utilizzare per i propri scopi e vendere l´opera attraverso altri negozi online.
Ma secondo gli analisti l’accordo non riuscirà a scalfire la supremazia di Amazon, sempre in testa nel mercato degli e-book.
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