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Dal 2014 il “Grande Fratello” delle banche europee

L’Europa si avvia, seppur faticosamente, ad avere un meccanismo unico di sorveglianza bancaria dall’inizio del prossimo anno. È quanto emerge a seguito dell’ultimo vertice Ue del 18 e 19 ottobre, che ha riunito per due giorni a Bruxelles i primi ministri dei 27 Stati membri.
 
Le due basi dell’intesa
Seppur meno ambizioso di quanto ci si aspettasse, cosa non inconsueta nell’estenuante sforzo di negoziato per l’integrazione comunitaria, l’accordo fissa due punti di grande importanza: le circa 6mila banche della zona euro saranno progressivamente sotto la supervisione della Bce entro il 2014; vi sarà inoltre l’opportunità per gli istituti di credito in sofferenza di essere ricapitalizzati usufruendo dell’Esm, il cosiddetto fondo salva-stati.
 
Il compromesso montiano
Il compromesso – che rappresenta un ulteriore passo verso un’unione bancaria che è perno importante di una efficace unione monetaria – è frutto, tra l’altro, di un’intensa mediazione che ha visto il premier Mario Monti fare da “collegamento” tra le posizioni di Angela Merkel e François Hollande, che avevano dichiarato battaglia alla vigilia del summit.
 
La controversia sulla retroattività
Alla base delle reciproche incomprensioni un nodo, quello della retroattività: la Cancelliera tedesca ritiene che la ricapitalizzazione debba servire ad appianare solo perdite future, mentre il presidente francese vorrebbe estendere la possibilità anche per sanare problemi derivanti da titoli tossici già “in pancia” agli istituti finanziari.
Dettaglio non di poco conto, perché condannerebbe di fatto gli istituti di credito spagnoli a boccheggiare ulteriormente, senza poter affrontare di petto il problema ormai esplosivo di una pesante bolla immobiliare.
 
La soddisfazione spagnola
Tuttavia il premier iberico Mariano Rajoy ha preferito tranquillizzare i mercati, dichiarandosi soddisfatto dagli accordi raggiunti e – contrariamente a quanto ritiene la maggior parte degli analisti – negando che la Spagna abbia bisogno di aiuti economici nell’immediato futuro.
 
Le note dissonanti
Le conclusioni del vertice sono state dunque approvate senza strappi, anche se permangono alcune note stonate, provenienti principalmente da David Cameron, che ha rilanciato l’eventualità di non votare l’aumento del budget comunitario 2014-2020 se “incompatibile con gli interessi del popolo britannico”. Per comprendere le poco concilianti posizioni del premier conservatore, che ha alzato il livello dello scontro, non deve sfuggire un dato fondamentale: la maggior parte delle banche interessate dal provvedimento hanno sede legale a Londra. Una posizione, quella del governo britannico, che rafforza le critiche di chi accusa il Regno Unito di sfruttare appieno i vantaggi di un Paese con lo status di membro Ue, ostacolando e dissociandosi poi da misure che ne assegnino il peso di responsabilità comuni.
 
I passi avanti non scontati
Il negoziato per un meccanismo unico di vigilanza bancaria ha registrato ad ogni modo importanti passi avanti, a cominciare dalla definizione in modo unanime di modi e tempi precisi di attuazione, che lo stesso premier Mario Monti ha definito “non scontati” visto il clima della vigilia.
Il nodo del supercommissario ai conti
Il primo ministro italiano ha incassato poi un altro risultato, respingendo definitivamente la proposta tedesca di un “supercommissario” che vigilasse con poteri sanzionatori sui bilanci degli stati membri, rimarcando ancora una volta che la crisi dell’eurozona è “in via di superamento”.
 
Gli appuntamenti che verranno
Le prossime tappe del meccanismo di vigilanza prevedono entro il 1 gennaio 2013 il termine per decidere gli aspetti cruciali del quadro legislativo, data che sposterebbe al 2014 la piena operatività dello strumento.
 
Le tappe del Mes
L´Eurogruppo nel frattempo metterà a punto i criteri operativi precisi che orienteranno il meccanismo europeo di stabilità (Mes) nella ricapitalizzazione diretta delle banche – per la quale non si è scelta una data precisa – nel pieno rispetto nella dichiarazione del vertice della zona euro del 29 giugno 2012.
 
Le condizioni di parità
Il meccanismo di vigilanza – si legge nelle conclusioni del summit – dovrà inoltre “assicurare condizioni di parità tra gli Stati membri che partecipano e quelli che non vi partecipano, nel pieno rispetto dell´integrità del mercato unico dei servizi finanziari. A seguito “dell´adozione della proposta di direttiva sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie e della proposta di direttiva sul sistema di garanzia dei depositi” – continua la nota – la Commissione intende “proporre un unico meccanismo di risoluzione per gli Stati membri che partecipano al meccanismo di vigilanza unico.”
 
La Tobin Tax prossima ventura
Sempre in tema finanziario, a margine del vertice il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha annunciato che nel corso di questa settimana la Commissione presenterà una proposta di cooperazione rafforzata tra un gruppo di paesi per l’introduzione della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie, sottolineando che “abbiamo un patto per la crescita sulla carta”. “Ora – ha rimarcato Barroso – abbiamo bisogno di qualcosa di concreto”.
 
 
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