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Il Mercato unico europeo compie 20 anni. Ma è proprio unico?

“Non possiamo pensare che un progetto a lungo termine come il mercato unico andrà avanti con un investimento minimo di capitale politico. Dobbiamo accettare la scomoda verità che il mercato unico è soggetto al rischio di essere travolto, incluso quello di un ritorno al passato fino alla sua disintegrazione”.
 
A dichiararlo è Mario Monti, intervenuto in video-conferenza alla sessione d´apertura della “Single Market Conference”, promossa dalla Commissione europea a Bruxelles per il 20° anniversario dalla nascita del mercato unico. Le parole del premier sono arrivate in un clima di forte scetticismo, alimentato da commenti dissonanti in merito all’inaspettato Nobel per la Pace assegnato all’Unione europea.
 
Un’occasione per fare il punto sulle prospettive del libero scambio e tracciare un bilancio dell’esperienza comune che, dagli accordi di Schengen del 1985 alla prima direttiva sul mercato unico datata 1992, ha posto mattone dopo mattone le fondamenta dell’Europa di oggi. “Andare avanti sulla strada del mercato unico – ha continuato il presidente del Consiglio – è cruciale per la ripresa dell´economia ed è la via migliore per facilitare l´assorbimento degli squilibri macro economici nella zona euro”.
 
Monti ha poi spronato a fare di più, ricordando i suoi trascorsi da Commissario europeo per la concorrenza, sottolineando che il meccanismo europeo di supervisione sulle banche deve essere integrato con garanzie sui depositi e con la soluzione della crisi del sistema creditizio. “Ci dobbiamo concentrare su governance, implementazione e rafforzamento delle regole del mercato unico e dobbiamo andare avanti verso una maggiore integrazione del mercato finanziario, creando un meccanismo di supervisione unico, affiancato nel tempo da regole armonizzate sulle garanzie dei depositi bancari e dalla fine della crisi del sistema bancario”. Il mercato unico, ha ricordato Monti in chiusura, “è un progetto intorno al quale possono convergere differenti culture politiche e divergenti modelli socioeconomici”.
 
Cos’è il mercato unico e cosa aspetta i cittadini europei
Per molti consumatori europei il mercato unico è sinonimo di una scelta più ampia e di prezzi più bassi, dell´opportunità di viaggiare liberamente nonché di stabilirsi e di lavorare dove si desidera; ai giovani ha dato la possibilità di studiare all´estero con programmi come Erasmus, consentendo a oltre 2,5 milioni di studenti di cogliere questa opportunità negli ultimi 25 anni. Il mercato unico ha consentito a 23 milioni di aziende dell´Ue di accedere a 500 milioni di consumatori e ha generato investimenti esteri. Il messaggio è chiaro e le prove sono evidenti: un mercato unico solido, profondo e integrato genera crescita e posti di lavoro, offrendo ai cittadini europei opportunità che non esistevano vent´anni fa.
 
Il completamento del mercato unico è tuttavia un esercizio doveroso e un elemento che deve essere centrale nell´agenda europea per la crescita al fine di affrontare l´attuale crisi economica. La Commissione europea ha adottato pochi giorni fa l´Atto per il mercato unico II, che segue le orme di una prima serie di misure presentate, contenente dodici azioni prioritarie che dovranno essere adottate rapidamente dalle istituzioni dell´Ue. Le azioni si concentrano su quattro fattori principali di crescita, occupazione e fiducia: reti integrate, mobilità transfrontaliera di cittadini e imprese, economia digitale e azioni che rafforzino la coesione e i benefici a vantaggio dei consumatori. Tale Atto ha introdotto l’anniversario con il quale si dà inizio alla settimana del mercato unico, che si terrà dal 15 al 20 ottobre in contemporanea nei 27 Paesi membri, tra cui l’Italia.
 
“Il mercato unico può fare di più per i cittadini e le imprese dell´Unione europea”, ha dichiarato Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. “L´Atto per il mercato unico II invita noi responsabili politici a metterci all´opera, a impegnarci e a fornire risultati. Sono convinto che le dodici azioni prioritarie che presentiamo oggi otterranno il grado di adesione che meritano a livello politico. È l´occasione per sfruttare il pieno potenziale del mercato unico, questa nostra grande risorsa, affinché la nostra economia sociale di mercato torni a essere competitiva e prospera”.
 
Michele Pierri
@michelepierri
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