Istat comunica oggi che gli inattivi, che comprendono le persone tra i 15 e i 64 anni che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o disoccupate, aumentano dello 0,6% (92 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, con un aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e una diminuzione di 1,3 punti percentuali su base annua.
In realtà siccome gli inattivi comprendono anche studenti ecc., quello che a noi interessano sono le statistiche sui NEET (not in employment, education, training): le persone cioè che non lavorano, non studiano, non si stanno formando, dove una larga quota è giovanile e dove si trova lo strato più a rischio di emarginazione della popolazione, quello su cui questa maledetta recessione ha gioco facile a mietere vittime, perché meno tutelate e più prone alla disillusione. L’Istat non fornisce in questo bollettino i dati sui NEET.
Per leggere l´articolo completo cliccare qui