Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) abbiamo registrato un tasso di crescita delle economie emerse inferiore alle aspettative (e, in alcuni paesi, una contrazione maggiore delle aspettative) perchè è stato sottovalutato l´impatto del moltiplicatore fiscale.
Ecco i quattro passaggi del ragionamento:
1) Il taglio della spesa pubblica e il rialzo delle imposte riducono il reddito nazionale (l´impatto della politica fiscale sul reddito nazionale si chiama moltiplicatore fiscale). Si hanno, infatti, meno redditi (diretti e indiretti) sul lato della spesa, e un minor reddito netto per le famiglie e le imprese.
2) I conti iniziali mostravano che per ogni euro di tagli+maggiori imposte si aveva una riduzione del reddito nazionale di mezzo euro. Ossia il moltiplicatore fiscale riduceva il reddito nazionale, ma non troppo.
3) A posteriori il moltiplicatore si è dimostrato più pesante: per ogni euro di tagli+maggiori imposte si è avuta una caduta del reddito nazionale da 90 centesimi di euro fino a 1,7 euro (per i masochisti la discussione sui moltiplicatori la si trova da pagina 41). Il secondo punto del Rapporto è che i paesi devono risolvere i problemi fiscali (ossia portare sotto controllo i deficit) sapendo che il loro reddito nazionale si contrae non poco.
4) A che cosa è dovuto l´errore nel calcolo del moltiplicatore fiscale? In condizioni normali una politica fiscale recessiva ha come contraltare una politica monetaria espansiva. Le due politiche in qualche modo si bilanciano e si ha un moltiplicatore fiscale che ha un impatto negativo limitato. Se la politica monetaria è già espansiva – i tassi della banca centrale negli Stati Uniti e in Europa sono negativi, se tiene conto dell´inflazione –, essa non può agire come contraltare e perciò finisce che il moltiplicatore fiscale morde oltre la norma (contesto della “trappola della liquidità”).
Alla fine di si ha una situazione di incertezza. Un´incertezza misurabile – come avviene nel caso delle assicurazioni – è cosa diversa dall´incertezza – l´ignoranza intorno al futuro – non misurabile (questa è l´incertezza di Knight, dal nome dell´economista che la teorizzò per primo). Oggi si ha un´incertezza non misurabile – sostiene il Fmi. A far da contraltare a quest´incertezza non misurabile si hanno le avvisaglie di una buona architettura di salvataggio (il fondo “salva stati” e l´intervento della BCE in acquisto dei titoli) dei paesi messi peggio dell´euro area – sostiene il FMI. Dunque, se uno dei problemi maggiori (l´altro è il bilancio pubblico degli Stati Uniti) è risolto, l´incertezza non misurabile si riduce, ciò che aiuterebbe ad uscire dalla crisi ormai al quinto anno.
Giorgio Arfaras