Skip to main content

Mo Yan, Nobel per la letteratura dal basso profilo

Il premio Nobel per la Letteratura Mo Yan è nato in una zona rurale dello Shandong, nel nordest della Cina e rappresenta le contraddizioni del suo Paese. Al contrario dell’altro cinese che ha vinto un premio Nobel per la letteratura nel 2000, Gao Xingjian (che vive in Europa da più di 20 anni e critica apertamente il regime), Mo Yan vive in Cina e le sue critiche alla società e al sistema politico cinese sono indirette anche se a tratti evidenti, come nel caso del suo recente libro “Rane”, nel quale mette sotto accusa la politica del figlio unico, in vigore in Cina da oltre 30 anni.
 
Yan è un intellettuale indipendente ma certo non esplicito come Liu Xiaobo, che ha avuto il Nobel per la pace del 2010 e che sta scontando una condanna a undici di prigione per aver criticato il sistema a partito unico. MoYan è un falso nome, che in cinese significa “non parlare”. Il vero nome dello scrittore è Guan Moye. Confermando di preferire un basso profilo, Mo non ha voluto nei giorni scorsi commentare la sua candidatura al premio, limitandosi a dichiarare di non avere alcuna opinione in proposito. La sua opera più conosciuta è “Sorgo Rosso”, il romanzo dal quale il regista Zhang Yimou ha tratto un film di grande successo. In Italia la sua opera è pubblicata da Einaudi.
 
Come tutti i cinesi della sua generazione Mo ha dovuto interrompere gli studi e dedicarsi al “lavoro manuale” durante la Rivoluzione Culturale. In seguito, si arruolò nell’Esercito di Liberazione Popolare e, mentre era ancora un soldato, cominciò a seguire la sua vocazione di scrittore, tanto da guadagnarsi un posto di insegnate nell’Accademia Culturale dell’esercito.
 
 


×

Iscriviti alla newsletter