1. Che cosa ci sia di speciale nell´avere un saldo nullo nella manovra non mi è chiaro. Al di là della carenza di strategia comunicativa (“saldo nullo” dà idea di nullità dell´azione di governo), non credo comunque sia vero perché, in attesa della relazione tecnica, la manovra messa in allegato del testo di legge riporta una diminuzione di 0,3% PIL (6 miliardi di euro) dei saldi netti da finanziare. Se complessivamente variazioni di spesa pubblica e tasse riducono il deficit, il loro impatto quantitativo è recessivo, specie se basato su tagli di spesa, fortemente recessivi. Quindi, benvenuto 2013, con un altro bel meno in più sulla crescita 2013: con 0,3% di PIL circa di manovra, beh, con un moltiplicatore cauto di “1”, una ulteriore decelerazione (nel bel mezzo della recessione!) 2013 di 0,3 di PIL non ce la toglie nessuno. Aspettatevi tra 1 anno qualche aggiornamento ritardato del Governo sulle aspettative di crescita in “sorprendente” calo. E, ovviamente, col PIL che scende, aggiungiamoci con la matita rossa, l´ennesimo crollo successivo delle finanze pubbliche e causa della peggiore recessione. Incredibile ripetizione tafazziana di masochismo sulla pelle del Paese.
Saldi nulli e stupide manovre
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