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Spie russe in territorio Usa. A volte ritornano

Un nuovo “scandalo di spionaggio” scuote i rapporti tra Mosca e Washington. Gli Stati Uniti stanno indagando su un caso di spedizioni illegali di attrezzature ad alta tecnologia per il Ministero della Difesa russo. Secondo i dati diffusi dagli americani, tre dei presunti agenti del governo russo sono sfuggiti all’Fbi e sono riparati in Russia. Altre otto presunte spie russe sono state arrestate e processate a Houston. Su richiesta dei pubblici ministeri presto dovrebbero essere trasferiti a New York.
 
Nel frattempo il Ministero degli Esteri russo minimizza e smentisce che si tratti di una “storia di spie”. Per loro sicuramente si tratta di un semplice caso criminale. Secondo il procuratore di Brooklyn, (Sergei) Klinov, (Yuri) Savin e (Dmitry) Shegurov sono sfuggiti alla legge americana. In passato, erano stati individuati 11 sospetti in un’organizzazione per l’esportazione illegale di tecnologia militare verso la Russia.
 
Per il Ministero degli Esteri russo la questione riguarderebbe meramente l’export illegale di microchip, ma la Difesa non sarebbe affatto coinvolta. Mosca fa anche notare di avere “seri interrogativi circa l’incapacità delle autorità americane di notificare correttamente ai nostri servizi consolari l’arresto dei nostri connazionali”. Ma la versione degli Stati Uniti è un po’ diversa: in Russia è stata consegnata tecnologia militare per milioni di dollari.
 
Secondo le forze dell´ordine statunitensi, sarebbe coinvolta una compagnia registrata a Mosca, la Apex, e un’altra attiva su Houston, Arc Electronic, guidata dal 46enne Fishchenko, naturalizzato americano, che sarebbe legata ai servizi segreti militari e servizi speciali della Russia. Tutto è nato dalla conclusione di esperti statunitensi che i missili russi anti-nave e i MiG-35 avevano montati chip e microprocessori che sono simili o esattamente identici a quelli sviluppati negli Stati Uniti.
 
Secondo gli investigatori, due documenti scritti in Russia potrebbero dimostrare il coinvolgimento degli indagati e loro legami con il governo russo. L’inchiesta è stata aperta a Brooklyn dai pubblici ministeri in relazione al fatto che tutti i flussi di merci destinati all’esportazione della società sono passati attraverso il Kennedy International Airport. Spesso i beni non sono stati spediti direttamente a Mosca, ma in Canada, Finlandia e Germania: il pagamento sarebbe stato effettuato dalla Russia attraverso una società registrata alle Isole Vergini britanniche, Panama e Belize.
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