L’Agenzia spaziale europea (Esa) volerà su Marte con i russi. Elaborato dall’Esa con la Nasa americana, il programma ExoMars prevede l’invio di due sonde su Marte: una sonda orbitale nel 2016 e un modulo robotizzato nel 2018. Tra gli obiettivi, quello di effettuare carotaggi e riportare sulla Terra campioni di terreno marziano.
La Nasa ha abbandonato il progetto a febbraio. A quel punto l’Europa s’è rivolta alla Russia, l’unico paese che ha un comparabile know-how spaziale. Mosca, sulla base di un accordo, fornirà i razzi Proton per i lanci delle sonde e, in cambio, potrà installare una propria strumentazione sul satellite e sul modulo robotizzato. Il progetto ha ottenuto il via libera dal Consiglio ministeriale dell’Esa, a condizione che un contratto formale venga firmato entro la fine dell’anno.
Invece, sembra avere poche possibilità di essere inserito nel budget dei prossimi tre anni il progetto d’inviare una sonda al polo sud della Luna. L’idea della Astrium (gruppo EADS) costa 500 milioni di euro. Il progetto prevede l’allunaggio di un robot d’esplorazione nella regione montagnosa e piena di crateri del polo sud nel 2018. Ancora poco esplorata, questa zona potrebbe diventare il sito ideale di una base per i futuri esploratori umani, perché è quasi permanentemente esposta ai raggi del Sole.
