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Gli scioperi generali a colpi di slogan

Inutile negarlo. La giornata di scioperi incrociati in Europa contro la crisi economica e le misure di austerità approvate dai governi è cominciata e finirà con gravi disagi. Per la circolazione prima di tutto. Una situazione aggravata dalle astensioni dal lavoro anche nel settore dei trasporti. Nel giorno in cui si è invocata nelle piazze l´occupazione, per molti raggiungere il posto di lavoro è stato oggi un miraggio. Uova, sampietrini, sassi, bottiglie e fumogeni contro la Polizia sono volati dall´Italia alla Spagna. Ed è stato proprio nel Paese iberico dove tutto ha avuto inizio. Lo sciopero è stato annunciato in prima battuta da tutti i sindacati e movimenti sociali, per poi esser esteso ad altri sette paesi europei. Ma è per primo il Partito popolare spagnolo ad ammetterlo: “La Spagna ha bisogno di sforzi, non di scioperi”. La giornata europea “di azione e solidarietà” è stata organizzata dai più importanti sindacati europei per chiedere la fine dei tagli e delle misure di austerità dei governi europei, accusati di peggiorare la situazione anziché risolverla. Sul sito della Confederazione europea dei sindacati – che rappresenta 85 unioni sindacali di 36 paesi per un totale di 60 milioni di persone – si legge che “l´obiettivo delle proteste è chiedere ai leader europei di mostrare la loro determinazione nell´affrontare il problema della disoccupazione e di rispondere alla crescente preoccupazione sociale sentita da molti cittadini europei. Le misure di austerità sono a un binario morto e devono essere abbandonate. La rete sociale e gli stipendi non possono essere sacrificati più a lungo. Si tratta di un´emergenza sociale ed è il momento di ascoltare quello che i cittadini e i lavoratori hanno da dire”.

In nome delle “politiche scellerate e dei massacri sociali”

Lo sciopero generale in Italia è stato indetto dai sindacati di base contro “la scellerata politica scolastica Monti-Profumo e il massacro sociale”. In Italia a guidare la protesta sono proprio studenti e insegnanti. A questi si aggiunge il corteo dello sciopero nazionale per il lavoro (e dei trasporti) proclamato dalla Cgil e dai Cobas. La Cgil ha convocato una mobilitazione di quattro ore e circa 100 manifestazioni in tutto il Paese. Epicentro è stato a Terni, dove la manifestazione ha visto la presenza della leader del sindacato, Susanna Camusso. Tagli alla scuola e mancati investimenti sono stati il bersaglio della protesta studentesca, mentre i docenti manifestano contro la proposta di aumentare le ore di insegnamento poi accantonata dal governo. In piazza anche gli universitari, che a Roma si sono radunati in piazzale Aldo Moro. Tensione tra forze dell´ordine e militanti di Blocco studentesco si sono verificate a Roma, Milano e Torino dove i cortei sono degenerati in scontri con la polizia e devastazione. A Torino, oltre a insegnanti, sindacati, precari e soprattutto studenti, hanno sfilato anche i No-Tav e i membri dei centri sociali. Tra questi vi è anche Giorgio Rossetto, storico leader no-tav del movimento Askatasuna, uscito dal carcere la scorsa estate dopo una detenzione per gli scontri in Val di Susa.

Gli slogan dell´Italia ribelle

A Roma la parola d´ordine è “dura contestazione per raggiungere il Parlamento”, dove si svolgeranno le votazioni sulla legge di stabilità. Il corteo degli studenti che si è ricongiunto con i Cobas a Piazza della Repubblica è partito dall’università Sapienza: in testa ci sono i ragazzi con i famosi “libri-scudo” e uno striscione che recita: “Siamo l’Europa ribelle, non vi dobbiamo niente” A Firenze studenti e Cobas sono partiti invece da piazza San Marco. “Gli studenti rifiutano i sacrifici”, si legge in un cartello. Poi lo striscione d’apertura del corteo della Cgil partito da piazza Indipendenza: “Vogliamo il lavoro”. A seguire: “Salviamo l’istruzione pubblica e il diritto di imparare”. A Genova sono migliaia gli studenti, i lavoratori precari e i militanti dei centri sociali scesi in piazza in occasione dello sciopero europeo contro l’austerità. Tutti dietro ad un lungo striscione con scritto “Senza diritti e senza futuro ci riprendiamo tutto”. “Queste sono le materie e le lauree che servono veramente!! Cacciamo i governi delle banche riprendiamoci il futuro!”, si legge sul profilo Twitter di Studaut, il network delle lotte studentesche. A spiegare la frase una serie di cartelli inneggianti pseudo lauree : “Dottore in pratica del conflitto sociale con 110 e lode”.

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