Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano ha avviato una verifica fiscale extraprogramma nei confronti di Google Italy srl a socio unico, “finalizzata al riscontro del corretto adempimento degli obblighi fiscali in Italia”. Dalla verifica della Guardia di Finanza è emerso che fra il 2002 e il 2006 Google Italy non ha dichiarato redditi per 240 milioni e non ha versato Iva per oltre 96 milioni.
A renderlo noto è stato il sottosegretario all´Economia, Vieri Ceriani, rispondendo a un´interrogazione di Stefano Graziano (Pd) in commissione Finanze della Camera: “Consentire alla multinazionale di trasferire in Paesi a fiscalità privilegiata, come l´Irlanda, i profitti in crescente aumento realizzati in Italia evitando le imposte italiane sui ricavi, che secondo alcune stime si aggirerebbero intorno a 80 milioni di euro nei soli anni 2002-2006 – aveva dichiarato Graziano – è intollerabile perché va contro la politica governativa di lotta all´evasione fiscale e costituisce un mancato incasso per le finanze pubbliche, ma anche ingiusto perché mortifica i sacrifici di cittadini e imprese che stanno fronteggiando una profonda crisi, scontano un´elevata imposizione fiscale e che così subiscono uno svantaggio sleale”.
Secondo quanto riferito da Ceriani, la stessa Agenzia delle entrate ha fatto presente la difficoltà di agire nei confronti delle società digitali transnazionali che, come rilevato da Graziano nell´interrogazione, “sfruttando ingegnerie finanziarie offerte da evidenti lacune nella normativa nazionale e internazionale, riescono a non pagare le tasse nel nostro Paese”.