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La Cina prova a risolvere il rebus Siria

Il numero dei morti in Siria è una contabilità drammatica che ormai sfugge al controllo tanto al regime di Assad che ai ribelli. Damasco sembra proporsi per l´Occidente come una sorta di guerra del Vietnam combattuta in modo bizzarro. Mentre Russia e Iran sono accusate di sostenere militarmente il regime, il Qatar preme per un intervento più netto a sostegno dei ribelli. Nel mezzo, impatanati, Stati Uniti e Europa che sono consapevoli dei rischi che dopo Assad salgano al potere gruppi jihadisti vicini ad Al Qaeda nonché della mancanza di unità della comunità internazionale (e, soprattutto, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite).
 
Un rebus complicatissimo, come si può intuire, affidato alla capacità negoziale di Brahimi, l´inviato speciale di Nazioni Unite e Lega Araba che ieri è volato a Pechino dove ha incontrato il ministro degli Esteri cinese, Yang. Il risultato è solo apparentemente formale (una dichiarazione). La sostanza è importante e consiste nell´ingresso sulla scena della crisi siriana di un attore significativo come la Cina, la quale chiede una soluzione politica.
 
Il piano, come riferito dall´agenzia di stampa ufficiale di Pechino Xinhua, sarebbe articolato in quattro punti e prevederebbe che le parti del conflitto pongano fine ai combattimenti e inizino una transizione politica. Inoltre, la comunità internazionale dovrebbe lavorare con “con più urgenza e responsabilità” per sostenere gli sforzi di mediazione di Brahimi e, insieme al governo di Damasco, adottare misure per fermare la crisi umanitaria.
 
La Cina, ha affermato Yang, ha sempre sostenuto i tentativi di mediazione diplomatica di Brahimi e del suo predecessore Kofi Annan ed è pronta a lavorare con la comunità internazionale per raggiungere una soluzione “giusta, pacifica e appropriata”. Si tratta di una presa di posizione non formale. Per gli Usa e per l´Europa quella di Pechino potrebbe essere una sponda preziosissima per uscire dal pantano siriano in cui sembra non reggere nessuna tregua.
 


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