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L’eco-follia di Grillo punta ora su Trieste

Esiste ancora la democrazia? La domanda giunge dal Movimento 5 Stelle di Trieste dopo il via libera al rigassificatore che la società Gas Natural intende realizzare nel porto industriale della città. Le perplessità dei grillini riguardano sia la collocazione dell’impianto nei pressi del centro abitato, sia la tecnologia che si vorrebbe utilizzare per rigassificare. Il tutto in una regione – dichiara in un video Paolo Menis, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Trieste – in cui l’energia prodotta è maggiore di quella che si consuma.

Misteri dei numeri

Per gli esponenti del Movimento 5 Stelle triestino durante la conferenza di servizio sul rigassificatore è successa una cosa molto grave: “Due contrari (Comune e Provincia di Trieste) su tre, eppure l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per il rigassificatore di Zaule a Trieste ha avuto l’ok della Conferenza dei servizi … all’unanimità!” si legge sul sito del Movimento 5 Stelle.

La vicenda

“Due enti, Comune e Provincia avevano espresso parere sfavorevole all’impianto – ha aggiunto nel video il collega consigliere Stefano Patuanelli – ma i responsabili del procedimento hanno ritenuto di non accogliere le motivazioni alla base del parere contrario e ritenere i pareri non espressi”. Il risultato? Poiché la normativa prevede che pareri non espressi da parte di un ente siano da intendersi favorevoli, la conferenza si è conclusa con un parere favorevole all’unanimità. I due consiglieri, che hanno ritenuto tutto ciò “una forzatura enorme”, hanno offerto anche il loro punto di vista sull’accaduto: “Nella consapevolezza che una decisione politica, di Giunta, favorevole all’impianto di rigassificazione avrebbe portato ad un ulteriore crollo di appeal e credibilità, il presidente Renzo Tondo (Pdl) e i suoi amici hanno costretto i tecnici a forzare ogni procedura democratica pur di esprimere un parere unanime, seppur espresso con due voti contrari. Sembra il teatro dell’assurdo!”.

L’unanimità controversa

“La decisione all”unanimità forzata – scrive Paolo Menis – si è scoperto poi, era l’unico modo per non far ricadere la responsabilità dell’Aia sulla Giunta regionale che sarebbe stata chiamata a decidere in caso di pareri discordanti”. Il via libera della Conferenza dei servizi sarà portato ora direttamente all’attenzione del governo, cui spetta la decisione finale sul progetto di Gas Natural, d’intesa con la Regione.

La protesta

Il Movimento 5 Stelle “chiede ora, a tutti i cittadini, di unirsi nell’organizzazione di una manifestazione di protesta sotto la sede del Consiglio Regionale” e “si riserva di adire tutte le strade legali (in sede amministrativa e penale) nei confronti degli autori materiali e dei mandanti di questo scempio, affinché vengano ristabilite le fondamentali regole democratiche”.

 La risposta di Gas Natural

Gas Natural Italia, riferendo dell’esito della riunione del Comitato tecnico regionale per la sicurezza in composizione allargata, ha sottolineato che ”il rigassificatore di Zaule è un impianto sicuro, territorialmente compatibile e non crea ostacolo alla navigazione”. “L’assenso all’autorizzazione integrata ambientale dato dagli enti competenti dimostra che il rigassificatore, anche sotto il profilo della protezione della salute e dell’ambiente, ha le carte in regola”.


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