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Nel Lazio aria di scissione nel movimento di Grillo

Ieri la base del Movimento 5 Stelle del Lazio si è riunita nell´auditorium del Campus X di Tor Vergata, per conoscere di persona i propri futuri portavoce. Si è trattato dell´ultima invenzione dei grillini, il “Graticola day”, ovvero una sorta di casting dove i candidati avrebbero dovuto esporre il proprio programma politico: “Candidati passati al setaccio con domande casuali venute dalla Rete. Senza soldi si può!”, è il tweet con cui il Movimento 5 Stelle del Lazio autopromuove l´iniziativa. I selezionati dai rispettivi territori, attraverso una prima votazione su internet, infatti, si sono presentati e hanno risposto alle domande degli attivisti. I quesiti posti ai graticolandi sono stati raccolti in rete nei giorni precedenti, mentre una parte sono giunti direttamente dalla sala.

Ma qualcosa è andato storto, e la giornata grillina è finita nel caos, con tanto di liti, urla e pattuglia di Carabinieri sul posto. Tutto è nato dai criteri di selezione adottati per i candidati alla Pisana e al Campidoglio. Una modalità non proprio in linea con la partecipazione dal basso tipica del Movimento 5 Stelle. A denunciare sul Web una gestione poco trasparente delle candidature che venivano decise da un ristretto numero di fedelissimi, ovvero dai responsabili di ogni Municipio, sono stati in quest´ultima settimana alcuni attivisti ‘dissidenti´.

Anziché passare direttamente per la “graticola” dell´assemblea plenaria composta da 320 persone, le scelte sono state prima filtrate dai responsabili dei municipi. “Ogni consiglio di Municipio ha scritto Ernesto Menicucci sul Corriere della Sera – composto da non più di dieci-quindici persone, ha indicato 2 candidati per la Regione e 3 (più una riserva) per il Comune. All’Assemblea del Movimento, così, spetta solo il campito della limatura finale, portando a 29 (da 38) i candidati romani alla Regione e a 48 (da 57) quelli per il Comune”.   Dopo le polemiche si è provveduto a rivedere i criteri di selezione, ma i malumori non si sono placati, tanto che i grillini dissidenti stanno pensando di organizzarsi in proprio presentando una lista alternativa per la Regione, da contrapporre a quella ufficiale redatta dai leader locali del Movimento.

Oggi e domani si svolgeranno le votazioni online che porteranno all´individuazione del nome del candidato presidente della Regione Lazio e di tutti gli altri componenti della lista. “A quel punto non rimarrà che la certificazione della lista da parte dello staff di Beppe Grillo”, recita un comunicato del Movimento.   Chissà se Grillo riuscirà a calmare gli animi dei dissidenti ed evitare la scissione.


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