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Per l’Interpol mondiale tutte le strade portano a Roma

L´Assemblea generale dell´Interpol, l´organizzazione internazionale di polizia criminale, approda per la terza volta in Italia, dopo le edizioni del 1954 e del 1994. Giunta all’ 81ma sessione, l’assemblea segna il record di rappresentanti: 170 delegazioni delle polizie di tutto il mondo si riuniranno da oggi a giovedì nell´esclusivo albergo romano Rome-Cavalieri per discutere di violenza e sicurezza. Quella in svolgimento quest´anno in Italia, “si profila come una assise di particolare importanza, indicativa dell´alto livello di credito raggiunto dall´organizzazione in tutto il mondo, quale strumento fondamentale della cooperazione internazionale di polizia”, ha dichiarato il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio augurale.
 
E a sottolineare quanto sia estesa la violenza nel mondo è stato il segretario generale dell´Interpol, Ronald Kenneth Noble, nell´intervento di apertura: “Ogni anno nel mondo si stima che siano almeno 500mila le vittime della violenza: solo una su dieci di queste vittime è il risultato di conflitti”. “Per combattere la minaccia della criminalità i Paesi hanno scelto l´unica strada possibile: cioè la cooperazione internazionale”, ha aggiunto Kenneth Noble.
Il segretario generale ha poi sottolineato il livello operativo raggiunto da Interpol nella lotta alla criminalità in tutto il mondo: “Sono oltre 7mila gli arresti effettuati da Interpol”.
 
Poiché da sempre esistono una serie di fenomeni che travalicano i confini nazionali, la cooperazione internazionale è una priorità di tutti i governi “per fronteggiare fenomeni come il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico di esseri umani”, ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti nel messaggio inviato all´apertura della assemblea generale dell´Interpol, inauguratasi con una riunione di oltre 100 ministri degli Interni e della Giustizia in rappresentanza dei Paesi che aderiscono all´Interpol. Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato la minaccia crescente che deriva dalla criminalità organizzata “che sfrutta le interconnessioni delle grandi reti tecnologiche e si manifesta con sempre maggiore pervasività rispetto al passato” per cui si rende necessaria “una risposta sempre più concreta ed efficace per contrastare queste odiose forme di violenza”.

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