Ambrosoli, Ambrosoli, Ambrosoli.
Vorremmo essere molto chiari: Umberto Ambrosoli è il candidato giusto pensando alla Regione Lombardia e guardando agli equilibri romani. Il giovane ma non giovanile professionista milanese è espressione sana di una società civile che in questi anni ha espresso con forza ma senza clamore le proprie idee partecipando al dibattito pubblico con costruttività e serietà. Si tratta di un uomo che rientra nella categoria larga di “moderato” e in particolare di moderato che naturalmente incrocia il fronte riformista dei progressisti.
Ambrosoli può quindi dare voce e corpo, molto più di Rosario Crocetta in Sicilia (che comunque ha vinto), a un’idea appetibile di alleanza fra mondo Pd e Udc innovando la classe dirigente ma senza traumi o rottamazioni radicali. Dopo averlo giustamente corteggiato, leggiamo che il Pd ora non vorrebbe rinunciare al rito tabù delle primarie. Speriamo non sia una scusa per rinunciare ad una opportunità davvero irripetibile. Lo è per tutti ma per Pierluigi Bersani di più. Se il segretario del Pd si farà scappare Ambrosoli avrà demolito ogni possibilità per risultare credibile nella guida di un eventuale governo.
Ci ripetiamo: Ambrosoli, Ambrosoli, Ambrosoli.