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Prove tecniche di nuova amicizia tra Libia e Italia

Tripoli
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi è arrivato a Tripoli, la capitale libica, per una visita lampo che ha come obiettivo manifestare il sostegno dell’Italia alle nuove autorità locali. “Siamo qui per affermare una grandissima amicizia tra Italia e Libia e una grande partnership tra il governo italiano e il governo libico che si è appena insediato”, ha detto il ministro in una conferenza stampa all’aeroporto.
 
Il titolare della Farnesina ha in agenda un incontro con il presidente del Congresso nazionale, Mohammed Mgarief, e anche un colloquio con il premier, Ali Zidane, a due giorni dal giuramento del suo governo, previsto per giovedì, a più di un anno dalla fine del regime di Muammar Gheddafi. La missione di Terzi proseguirà con un incontro con il collega libico, Ali Aujali, e con il ministro della Cooperazione internazionale, Mohamed Abdel Aziz.
 
Prima visita ufficiale nell´era democratica
Quella di Terzi è la prima visita a Tripoli di un ministro degli Esteri dalla formazione del nuovo governo libico e la missione è anche fornire alle autorità libiche un’ulteriore prova di fiducia dell´ Italia nelle capacità della Libia di proseguire il cammino verso la democrazia.
 
L’agenda spazia dall’assistenza bilaterale nei settori di sicurezza, controllo dei confini e disarmo alla collaborazione in ambito migratorio, passando per l’assistenza negli ambiti socio-economico, culturale e sanitario. Priorità sono i temi dell’energia: nel 2010 la Libia è stata il primo fornitore di petrolio per l’Italia con il 23% delle importazioni e l’obiettivo della Libia è incrementare la produzione fino a raggiungere i due milioni di barili al giorno.
 
La partita in Unicredit e Finmeccani​ca
 
La visita, all’indomani del dissequestro delle partecipazioni della Libyan investment authority (Lia) in Unicredit e Finmeccanica, arriva in un clima di tensioni dopo gli scontri a Tripoli scoppiati a seguito di proteste contro la nomina di alcuni ministri ritenuti coinvolti con il regime di Gheddafi, catturato dai ribelli e poi morto a Sirte nell’ottobre dello scorso anno.
 
Mohsen Derregia, presidente della Lia, ha comunicato che la Quarta sezione penale della Corte d´Appello di Roma ha ordinato il dissequestro delle partecipazioni della Lia in UniCredit e Finmeccanica. Unitamente al dissequestro della partecipazione in Eni precedentemente disposto nel mese di luglio, con l´ordinanza odierna la Lia riacquisisce il pieno controllo del proprio portafoglio d´investimento italiano. Tali beni furono sequestrati dalle autorità giudiziali italiane nel marzo 2012 a seguito di rogatorie emesse dalla Corte Penale Internazionale dell´Aia.


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