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Si decide il budget della Ue. Ne vogliamo parlare?

Il governo italiano di Mario Monti ha maggiore credibilità in Europa, ma quando si discute di soldi i partner della Ue non sembrano essere orientati a maggiore solidarietà o spirito comunitario. Tutt’altro. A Bruxelles infatti nell’ambito Ecofin si sta discutendo del budget della Ue e nei giorni scorsi è intervenuto il primo ministro inglese, David Cameron, minacciando di non firmarlo. La questione è prettamente politica ed è delicatissima. L’Italia partecipa al negoziato con il suo ambasciatore ma forse servirebbe un ingaggio almeno del ministro Moavero, se non anche di Grillo e Monti. Il rischio è che ci si ritrovi a subire situazioni paradossali come lo stop al fondo per il terremoto in Emilia.
 
Il caso del sisma in Emilia
Olanda, Finlandia, Germania, Svezia e Gran Bretagna si oppongono alla proposta di “bilancio rettificativo” per il 2012 presentata dalla Commissione europea e riguardante l´ esborsi da 670 milioni di euro per il terremoto in Emilia Romagna da parte del fondo d´emergenza sulle catastrofi naturali. I rappresentanti dei governi dei cinque paesi si sono espressi durante il dibattito alla riunione dell´Ecofin speciale sul bilancio dell´Ue, in corso oggi a Bruxelles.
 
Gli stessi stati membri si sono opposti anche ad un secondo bilancio rettificativo, sempre il 2012, in cui si chiede di finanziare gli 8 miliardi di euro mancanti per pagare le fatture dei programmi dei fondi di coesione, e i 90 miliardi necessari per il programma Erasmus di scambio degli studenti dei paesi membri. Inoltre, sono sempre gli stessi paesi bloccano la proposta della Commissione del nuovo bilancio 2013 in cui di chiede un aumento del 7% rispetto all´ anno precedente, in ragione del fatto che si tratta dell´ultimo anno del periodo di programmazione finanziaria 2007-2013, e come sempre in questi casi vengono a scadenza la maggior parte delle fatture dei programmi attuati negli anni precedenti.
 
La posizione italiana
La posizione italiana non sembrerebbe troppo remissiva. Il rappresentante permanente dell´Italia presso l´Ue, Ferdinando Nelli Feroci, che partecipa al negoziato dell´Ecofin in corso a Bruxelles sul bilancio comunitario 2013 e sui due correttivi di bilancio per il 2012, si è detto “ottimista sulla possibilità di raggiungere entro la nottata una decisione positiva sul finanziamento dei 670 milioni di euro” stanziati per il terremoto in Emilia Romagna dal Fondo di solidarietà.
 
Nelli Feroci, che ha riferito di tenere “costantemente aggiornati sull´evoluzione del negoziato il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli e il presidente del Consiglio Mario Monti”, ha puntualizzato che “tutti, e soprattutto la Commissione europea, la presidenza di turno cipriota del Consiglio Ue e il Parlamento europeo (rappresentato dal presidente della commissione Bilancio Alain Lamassoure) hanno sottolineato come i fondi per l´ Emilia siano dovuti, e che una decisione in merito è necessaria e deve essere presa”.
 
Insomma, ha insistito l´ambasciatore “non c´è un´ opposizione, ma cinque o sei paesi hanno detto che la decisione sulle modalità del finanziamento di questi fondi deve venire assunta contestualmente a quella sull´ altra rettifica del bilancio 2012, quella da 9 miliardi”. I paesi ´ reticenti´ (Olanda, Svezia, Gran Bretagna e Finlandia, più Germania e Austria con delle posizioni più sfumate), chiedono di prendere i soldi mancanti da altri capitoli del bilancio comunitario, e non intendono dare per questo ´ denaro fresco´, come vogliono la Commissione e l´ Europarlamento, d´accordo con una ventina di altri Stati membri.
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