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Tasse, troppi Grilli per la testa

Se non fosse un tecnico dato in partenza verso un ben remunerato incarico in una banca d´affari (come l´ex ministro Siniscalco in Morgan Stanley), si potrebbe sospettare che Vittorio Grilli sia impegnato in una improbabile campagna elettorale.
Non si capisce infatti perchè il ministro dell´Economia si ostini a fare uscite improvvisate su un tema così sensibile come quello delle tasse. Troppe volte abbiamo ascoltato annunci di imminenti riduzioni di tasse. Oggi è toccato all´Irap: si potrebbe, forse (sic!), ridurla dal 2014.
Che senso ha dirlo ora? Sono passate poche settimane dall´emanazione di un decreto monstre che conteneva un taglio delle aliquote Irpef compensato da maggiori, e retroattivi, tagli in detrazioni e bonus fiscali.
Un´operazione a somma negativa che il Parlamento ha giustamente cancellato. Il ministro Grilli dovrebbe non fare annunci e invece dire al Parlamento e all´opinione pubblica quale è l´indirizzo del Tesoro sul bilancio della Ue o la posizione del governo su aziende partecipate come Finmeccanica. Tutto il resto è noia.


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