L’Italia esclude un intervento militare in Siria, ma la nascita di una coalizione nazionale delle forze di opposizione a Bashar al Assad rappresenta “una svolta importante che può creare le condizioni politiche per la fine del regime siriano”. Sono dichiarazioni del ministro degli Affari esteri Giulio Terzi in un’intervista al quotidiano Pubblico. Il titolare della Farnesina parla di una svolta credibile e si dice convinto che la nuova alleanza reggerà.
Terzi conferma inoltre che l’Italia non prevede un intervento militare nel paese. “Un contributo di tipo militare lo escludiamo tassativamente perché qualsiasi operazione di pace per l’Italia è legata a un quadro di legalità che discende dalle decisioni del Consiglio di Sicurezza e dalla concertazione fra paesi alleati”, ha detto il ministro.
Quanto alla comunità internazionale, finora apparsa divisa sul modo di affrontare la crisi siriana, il titolare della Farnesina nota “un cambiamento negli ultimi giorni, con la Cina che passa da un atteggiamento considerato un po’ automaticamente legato a quello della Russia a una linea crisi in Medio Oriente come, non solo a un test per il suo status di attore globale ma anche come a un possibile rischio per le sue potenzialità di sviluppo a partire dall’approvvigionamento energetico”.