Skip to main content

Afghanistan, nonostante le leggi donne ancora senza diritti

Le violenze fisiche e morali sulle donne in Afghanistan non si fermano. E questo neanche dopo l’approvazione di una legge che dovrebbe tutelarle. E’ un quadro amaro quello tracciato dall’Onu in un rapporto in occasione della Giornata internazionale per i diritti umani. Il rapporto si apre con il caso di Sadate, quindicenne afgana che si è data fuoco dopo aver chiesto giustizia per le violenze subite dal marito e dal suocero. Ma la cronaca parla anche dell’assassinio di Nadia Sidiqi, direttrice di una sede provinciale del ministero per le questioni femminili.

Secondo lo studio Onu le segnalazioni alle autorità dei casi di violenza sono raddoppiate negli ultimi sei mesi. Ma raramente, secondo lo studio, queste denunce portano a condanne. La legge contro la violenza sulle donne adottata nel 2009 criminalizza i matrimoni forzati, lo stupro e altri abusi ma viene applicata sporadicamente. Da allora secondo l’Onu sono anche aumentati i delitti d’onore, per delle infedeltà che raramente sono comprovate. Dopo undici anni di presenza internazionale in Afghanistan i diritti delle donne registrano dei sensibili progressi nelle grandi città, ma sono pressoché inesistenti nelle campagne, dove niente sembra essere cambiato dall’era talebana, quando le donne per legge non potevano studiare, lavorare e spesso nemmeno uscire di casa.

(Immagini Afp)



×

Iscriviti alla newsletter