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Balduzzi svela il bluff della sigaretta elettronica

Non ci sono evidenze scientifiche che confermino l’efficacia della sigaretta elettronica nel combattere la dipendenza dal fumo, su quali siano i potenziali rischi per la salute di prodotti che contengono comunque quantitativi, seppur bassi, di nicotina. Ma è necessaria un’allerta prudenziale in particolare nei confronti dei giovani.

E’ la sintesi del parere che l’Istituto Superiore di Sanita’ (Iss) ha inviato recentemente al ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel quale si sottolinea che l’attenzione va focalizzata in particolare proprio sui ragazzi, attratti dal prodotto ritenuto “fashion”.

Da parte dell’Iss, ha spiegato Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo alcol e droga dell’Istituto che ha lavorato al documento, c’è un ‘atteggiamento di prudenza nei confronti di un prodotto di cui si conosce poco l’efficacia per smettere di fumare ma anche il grado di tossicità”.

La letteratura scientifica in materia, analizzata per il parere “non dà sicurezza né sull’efficacia né sulla sua innocuità” rispetto ai rischi per la salute. Fermo restando che nel confronto, il livello di tossicità della sigaretta elettronica (che offre diverse tipologie di ricarica con diverse concentrazioni di nicotina, per le quali sono state anche ipotizzati degli scenari di esposizione) è “molto più basso” rispetto alla sigaretta tradizionale che “con la combustione produce oltre 400 sostanze per la maggior parte cancerogene e assolutamente tossiche”.

L’allerta “prudenziale” dell’Istituto è soprattutto sul consumo da parte dei giovani visto che si tratta di ‘un prodotto “fashion”, tra i più gettonati anche tra i regali di Natale, il cui consumo potrebbe rappresentare “la porta d’ingresso” verso il fumo delle sigarette tradizionali. Ma anche in questo caso si tratta “di un timore, di uno scenario ipotizzato da alcuni dati di studio, che non ha però evidenze certe”.

 

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