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E smettila!

Giustamente, ci mancava Bossi. No perché nel panorama conservator-populista italiano, tra le infinite giravolte di Berlusconi, le scissioni a giorni alterni di La Russa, i manifesti photoshoppati della Meloni, i mancati parricidi di Alfano, le minaccette di Maroni e le espulsioni a mezzo Twitter di Grillo, francamente si sentiva l’assenza dei nonsense del Senatùr. Che oggi ha invece colmato la lacuna, annunciando la sua ricandidatura al Parlamento – è lì da oltre 20 anni – e completando il triste circo cui ogni giorno assistiamo.

Ormai siamo abituati, assuefatti, e quasi tutti lasciamo da parte ogni valutazione sull’assurda violenza verbale di Bossi, roba che neanche quelli di Alba Dorata si sognerebbero. Io continuo a trovarla ogni volta oltraggiosa, infantile e allo stesso tempo preistorica. E aspetto il momento in cui qualcuno gli faccia notare che ha evocato fucili e forconi un miliardo di volte, senza che fortunatamente se ne sia mai visto uno, e che forse sarebbe il caso di riposarsi. O almeno di smetterla.


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