Ancora una volta la Lega calcio serie A si presenta alle elezioni per la nomina del nuovo presidente e non c’è un “comune sentire” attorno ad un unico candidato. Gruppi di club, gli uni contro gli altri armati, per arrivare (forse) il prossimo 20 dicembre ad un nulla di fatto.
Il presidente uscente Maurizio Beretta piace alla Lazio di Claudio Lotito e a un gruppo di club amici del presidente biancoceleste, Andrea Abodi (oggi presidente dimissionario di Lega serie B) è il candidato di Inter, Juventus e A.s. Roma. Poi c’è un terzo candidato (Ezio Maria Simonelli, presidente del collegio dei revisori della Lega di A) vicino alle posizioni del Milan. Per non parlare di un ulteriore gruppo di club “incerti” (vedi Napoli e Acf Fiorentina), che non si capisce ancora dove e chi voteranno. Insomma la fotografia tipica della politica italiana, con una declinazione in “salsa” calcistica. Che dire, siamo in Italia, probabilmente siamo ancora ai “Guelfi e Ghibellini” e sta bene a tutti così. Insomma non è un bel vedere, perchè servirebbe un candidato unitario per arrivare a definire una strategia politica interna (e soprattutto “esterna”, se pensiamo ai mercati internazionali) condivisa da tutti. Il calcio italiano ha bisogno di unità e di un candidato “unico”.
