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Il piano di Hillary su Assad che non convince la Russia

Gli Stati Uniti hanno proposto alla Russia un piano di soluzione per il conflitto siriano che prevede la creazione in tempi brevi di un governo di transizione a cui potranno partecipare anche i sostenitori dell’attuale regime ma senza Bashar al Assad. E malgrado Mosca condivida le preoccupazioni americane sul crescente pericolo di un conflitto inter-religioso e sull’utilizzo a un certo punto di armi chimiche, si sono già scontrati su come arrivare a un decisivo passo indietro del presidente siriano l’idea statunitense: la Russia non intende prendere un ruolo attivo nel negoziato per l’uscita di scena di Assad.

Secondo il quotidiano Kommersant, questo è il risultato di un colloquio diretto tra il segretario di Stato Hillary Clinton e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il capo della diplomazia di Washington ha incontrato il collega russo a Dublino, in occasione del consiglio ministeriale dell’Osce, la settimana scorsa. E lì ha avanzato la proposta americana.   Il piano degli Stati Uniti parte dalla prospettiva di uno scenario negativo in vista in Siria, quando Assad a un certo punto cadrà. E se nel momento cruciale della sua sconfitta non ci sarà già pronto un governo di transizione, il Paese verrà travolto dal caos e da un conflitto diretto tra i sunniti che stanno ora all’opposizione e le minoranze che hanno sostenuto Assad.

All’inevitabile bagno di sangue, che farà sembrare poca cosa gli ultimi tempi del regime di Gheddafi – ha sostenuto Clinton parlando con Lavrov – si sommerebbe poi la concreta possibilità del ricorso alle armi chimiche.   Mosca, secondo Kommersant, è d’accordo sulla possibilità che la situazione in Siria precipiti in un conflitto ancora più profondo di quello in corso e che possano entrare in gioco anche le armi chimiche. Ma Lavrov ha fatto notare alla collega americana che il vero pericolo, a suo avviso, è che questo tipo di armi finisca in mano a guerriglieri di Al Qaida, che secondo i russi già combattono a fianco degli insorti.   In ogni caso, la Russia non ha nessuna intenzione di tentare di convincere Assad a farsi da parte, come chiedono invece gli americani. “In primo luogo, perché a Mosca ritengono che Assad di sua volontà non se ne andrà mai. E poi perché convincere il presidente siriano è compito dei Paesi che per lui rappresentano una minaccia, ad esempio gli Usa”, riferisce Kommersant.



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