Il Papa parte dal dibattito in Francia sul matrimonio gay, nel tradizionale discorso alla Curia per gli auguri di Natale, per affermare il valore del matrimonio tra uomo e donna. “Il Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante, ha mostrato che l`attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all`autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda”, ha detto Benedetto XVI. Il rabbino ha scritto di recente un memorandum di 25 pagine al premier francese Jean-Marc Ayrault per contestare il progetto di legge “Mariage pour tous” che legalizza le nozze gay.
“Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell`essenza della libertà umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell`essere stesso, di ciò che in realtà significa l`essere uomini”, ha detto il Papa. “Egli cita l`affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: “Donna non si nasce, lo si diventa’ (“On ne naît pas femme, on le devient”). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma gender, viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l`uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi.
La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L`uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l`essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela”.