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Una delusa Lisa Jackson dice addio a Obama

Lisa Jackson ha deciso di rinunciare a un nuovo mandato a capo della Epa (Environmental Protection Agency, l’agenzia per la protezione dell’ambiente), l’equivalente del ministero dell’Ambiente. Nominata nel 2009 dal presidente Barack Obama, è stata la prima afroamericana al vertice dell’agenzia governativa responsabile della difesa dell’ambiente.

“In questi quattro anni, Lisa Jackson ha mostrato un deciso impegno per la salute delle nostre famiglie e dei nostri figli”, ha commentato Obama. Il presidente ha poi ricordato che sotto la guida di Jackson “l’Epa ha preso delle decisioni importanti “con l’attuazione della prima direttiva nazionale sull’inquinamento da mercurio e sull’efficienza dei carburanti, che farà risparmiare migliaia di dollari ai cittadini, riducendo anche l’inquinamento da carbone”.

Tuttavia, per il New York Times, Jackson lascia al termine di un mandato “nato con alte aspettative in risposta ai cambiamenti climatici, ma chiuso in retroguardia per difendersi dagli attacchi di industriali, repubblicani e della stessa Casa Bianca”.

Come scrive il quotidiano, l’amministrazione Obama ha spesso ridimensionato la portata di nuove regolamentazioni “ritirando la proposta di legge dell’estate del 2011 che voleva stabilire un limite ai gas inquinanti”. Altre leggi sul controllo delle emissioni sono state invece affondate dopo “le lamentele di legislatori, lobbisti e uomini d’affari”. “Nonostante le delusioni”, non sono mancati i successi, come il Clean Air Act, che per la prima volta ha individuato dei gas come responsabili del riscaldamento globale, e il provvedimento sul tetto alle emissioni dei veicoli a motore.

In un’intervista, la cinquantenne – ingegnere chimico – originaria di New Orleans ha detto di voler riposare dopo quattro anni a capo dell’Epa. L’agenzia, nata nel 1970 per volontà della presidenza Nixon, ha circa 17mila dipendenti e un budget annuale di oltre otto miliardi di dollari.

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