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South Stream e lo stato dell’arte dei gasdotti dall’Est

Da Est arriva una buona parte del gas che riscalda il nostro Natale. E questa dipendenza sarà sempre più importante. Proprio nelle ultime settimane, sono iniziati i lavori per la costruzione del South Stream, uno dei progetti centrali nella competizione per portare l’approvvigionamento di gas in Europa. E’ di oggi la notizia che le banche, capeggiate da Credit Suisse, hanno concesso un credito da 200 milioni di euro per finanziare la costruzione della tratta serba del gasdotto.

Vladimir Putin, il presidente russo, in occasione del summit Ue-Russia della scorsa settimana, ha invitato l’Unione europea a “dimostrare saggezza” nella pianificazione della riforma del sistema energetico continentale nell’ottica del “Terzo pacchetto energia” approvato dall’Ue nel 2009. Questo prevede sei atti legislativi che implicano tra l’altro limitazioni per le imprese nella proprietà e nella gestione delle reti di trasporto di energia dall’esterno. La Commissione europea sta quindi cercando di separare l’attività di vendita e il trasporto del gas, al fine di aumentare la concorrenza, facendo entrare nel mercato nuovi operatori per ridurre i prezzi dell’energia.

Di seguito ecco un quadro dei principali progetti e dei gasdotti che compongono e comporranno il fragile sistema di approvvigionamento europeo.

GASDOTTI DALLA RUSSIA SOUTH STREAM: Sviluppato da Gazprom insieme all’Eni, due settimane fa s’è tenuta la cerimonia la cerimonia per il lancio dei lavori di costruzione. Le prime forniture sono previste per il 2015. Il gasdotto attraverserà il Mar Nero in Bulgaria e arriverà in Slovenia e Austria passando per Bulgaria, Serbia e Ungheria. A regime dovrebbe riuscire a trasportare fino a 62 miliardi di metri cubi all’anno.

NORD STREAM: Il cosiddetto gasdotto Baltico collega via mare la costa russa e quella tedesca. Il consorzio è partecipato al 51% dalla russa Gazprom e al 20% ciascuno dalle tedesche E.on Ruhrgas e Wintershall. L’olandese Gasunie detiene il 9%. Consta di due tubi da Vyborg in Russia e a Greifswald. Il primo è stato inaugurato a novembre 2011, il secondo a ottobre di quest’anno.
E’ lungo 1.222 km e ne fa parte il più lungo tubo sottomarino al mondo.

GASDOTTI DAL MAR CASPIO NABUCCO WEST: E’ la versione ridotta del precedente progetto Nabucco destinato a portare in Europa il gas del Caspio. Il primo progetto doveva trasportare forniture da 30 miliardi di metri cubi all’anno. Gli alti costi di realizzazione e la difficoltà di assicurarsi le forniture ha portato a ridimensionare il progetto. Il tracciato sarà lungo 1.300 km e dovrebbe portare in Europa tra 10 e 23 miliardi di metri cubo all’anno. Il progetto compete con il Gasdotto Trans-Adriatico (Tap) per trasportare il gas prodotto dalla seconda fase di produzione del giacimento azero di Shah Deniz.

GASDOTTO TRANS-ADRIATICO (TAP): E’ un progetto volto alla costruzione di un nuovo gasdotto che connetterà Italia e Grecia via Albania. Il gas proverrà dalla zona del Caspio. Il TAP concorre a trasportare le forniture di gas prodotto dalla seconda fase di sviluppo del giacimento di Shah Deniz. Sarà lungo 800 chilometri.

ITGI: Sponsorizzato da Edison insieme alla greca Depa e alla turca Botas, prevede di portare in Puglia 10 miliardi di metri cubi di gas dal Caspio sfruttando le infrastrutture già esistenti, con l’aggiunta di una condotta sottomarina di 207 km da costruire tra Salonicco e Otranto. E’ inserito, come il Nabucco, nel cosiddetto Corridoio sud ed è considerato una priorità dall’Unione europea.

ALTRI GASDOTTI DALLA RUSSIA: Yamal (attraverso la Bielorussia), Blue Stream (rifornisce Bulgaria e Romania tramite la Turchia), e diversi piccoli gasdotti che esportano gas russo verso i Baltici e la Finlandia. Ma la gran parte del metano che Gazprom vende all’Europa (80%) passa attraverso ‘Druzhba’, il gasdotto ‘fratellanza’ in Ucraina al centro della crisi attuale.

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