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Sulle Falkland la telefonata (segreta) di Reagan alla Thatcher

Ronald Reagan intervenne personalmente con Margaret Thatcher durante la crisi delle Falkland del 1982, per chiederle di non riconquistare con la forza il controllo delle isole invase dall’Argentina e di accettare una missione di pace internazionale.

Stando ai documenti declassificati dal governo britannico, l’ex Presidente americano telefonò a Downing Street nella tarda serata del 31 maggio 1982 per chiedere di scongiurare una “totale umilizione dell’Argentina” e di dare prova della disponibilità di Londra a trattare sulla sovranità delle isole.

Richiesta vana, ha sottolineato oggi Sky News, a fronte della determinazione dell’ex premier britannico a vincere la guerra sul terreno, tanto da dichiarare all’alleato americano di non aver inviato le truppe dall’altra parte del mondo solo “per consegnare le isole della Regina a un gruppo di contatto”.

La telefonata di Reagan arrivò pochi giorni dopo che il suo Segretario di Stato, Alexander Haig, aveva ammonito sul rischio che il conflitto potesse finire per coinvolgere Cuba e Unione sovietica, qualora Buenos Aires ne avesse chiesto il sostegno.

Tra i documenti diffusi di Londra figura anche una dichiarazione rilasciata dall’ex premier britannico alla Commissione di controllo sul conflitto, in cui ricordò la sua sorpresa alla notizia dello sbarco delle truppe speciali argentine sulle isole: “Posso solo dire che fu, credo, il momento peggiore della mia vita. Non mi sarei mai, mai aspettata che gli argentini invadessero direttamente le Falkland. Era una cosa così stupida da fare, tanto stupida da non immaginarla neanche”.

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