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Tripoli studia come proteggere i diplomatici

Chris Stevens

Un’unità militare specializzata nella protezione dei diplomatici stranieri in Libia: così il nuovo governo libico intende rispondere alla crescente preoccupazione e alle insistenti critiche della comunità internazionale, dopo l’attacco al consolato americano di Bengasi, l’11 settembre scorso, costato la vita a quattro cittadini statunitensi, tra cui l’ambasciatore Chris Stevens.

La formazione di questa unità speciale, secondo quanto si legge oggi sul Wall Street Journal online, avverrebbe nell’ambito di una più generale revisione delle forze armate dello Stato.

La proposta è già stata avanzata dal governo ai vertici militari libici e prevede, tra l’altro, la riduzione delle unità dell’esercito da 55 a 35, assieme a una revisione del sistema contributivo dei soldati.



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