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Vendola fa imbufalire Scaroni, Conti e Caltagirone

E’ scontro tra Regione Puglia e le maggiori imprese, pubbliche e private, presenti sul territorio della regione governata da Nichi Vendola. Motivo del contendere la legge regionale, approvata lo scorso luglio, che inasprisce la valutazione del danno sanitario.

Come ha scritto il Sole 24 Ore, a richiedere al Tar l’annullamento del regolamento previsto dalla legge regionale sono state diverse grandi aziende e fra queste l’Eni per la raffineria di Taranto, l’Enel per gli impianti di Brindisi, la Cementir del gruppo Caltagirone per lo stabilimento di Taranto, la Edi Power e la Eni Power per l’energia e la Basell per la chimica.

La legge, spiega il consigliere regionale di Sel, Alfredo Cervellera, che l’ha proposta, in sostanza “prevede che a fronte di patologie accertate si riducano le emissioni inquinanti sino all’inevitabile chiusura degli impianti individuati come fonte accertata del pericolo nei confronti dell’ambiente e della salute pubblica”.

Confindustria però lamenta l’assenza di criteri per lo svolgimento della Valutazione di danno sanitario, la mancanza di parametri riguardanti la platea oggetto di valutazione, la mancanza di parametri che tengano conto delle numerosissime fonti di inquinamento presenti nella zona e diverse da quelle oggetto dell’individuazione normativa. Infine la federazione pugliese degli industriali lamenta la mancata individuazione dei criteri con cui verrà misurato il rapporto tra inquinante ed effetto sanitario.

Angelo Bozzetto, presidente di Confindustria Puglia, ha affermato che “il ricorso al Tar da parte delle grandi imprese è un passaggio obbligato, visto che le nostre osservazioni alla legge non sono state minimamente considerate dalla Regione. Sia chiaro: come tutti, anche noi vogliamo aziende che rispettino l’ambiente e siano eco-compatibili ma in un quadro di trasparenza e legittimità. Qui, invece, si crea un divario, con pesanti riflessi sul piano dei costi e della competitività, fra chi opera in Puglia e chi, invece, nelle altre regioni italiane”.

La Regione Puglia ribatte: “Non abbiamo ancora esaminato gli atti delle aziende ma è chiaro che ci costituiremo in giudizio”, dichiara l’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro.

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