Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha lanciato oggi un grande piano per la crescita economica del paese ed ha approfittato dell’occasione per criticare duramente la Cina riguardo alla gestione della crisi per la sovranità sulle isole Senkaku. Abe ha elencato alcune “misure d’emergenza” per complessivi 20.000 miliardi di yen (175 miliardi di euro), destinate a far ripartire la macchina economica del paese.
“È estremamente importante porre fine alla prolungata deflazione e all’elevato costo dello yen,”, ha spiegato il capo del governo entrato in servizio il 26 dicembre, dopo la schiacciante vittoria del suo Partito Democratico Liberale alle elezioni legislative del mese scorso.
Nelle intenzioni del governo, quese misure eccezionali dovrebbero garantire la creazione di 600.000 nuovi posti di lavoro e la crescita di 2 punti percentuali del pil tra marzo 2013 e aprile 2014. “Rafforzare la competitività industriale e l’occupazione è essenziale per dare nuovo vigore all’economia”, ha commentato Abe in conferenza stampa.
Quanto alla crisi diplomatica con la Cina, Abe ha detto che “non è corretto per un Paese con responsabilità di fronte alla comunità internazionale consentire che si rechino danni ad attività legate a imprese nipponiche o contro cittadini giapponesi per raggiungere fini politici”.