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Al Viminale spuntano omonimi e liste civetta

Poco meno di cinquanta, alle ore 13, i contrassegni con i simboli elettorali depositati all’ufficio centrale elettorale del ministero dell’Interno. La lunga attesa, iniziata nella serata di lunedì scorso davanti al Viminale, per alcune decine di delegati, si è conclusa alle 8. Poi sono iniziate le operazioni: dopo la presentazione di lista programma al primo piano del Viminale i simboli man mano sono stati affissi nella bacheca pubblica da Giovanni, un impiegato del ministero che dal ’93 si occupa di questo questo piccolo momento rituale della affissione dei simboli dei partiti e dei movimenti che intendono partecipare alla competizione elettorale.

Non mancano le sorprese. Il secondo simbolo a essere depositato (dopo ‘Italiani all’estero’) si chiama infatti ‘Movimento Cinque Stelle’, una lista civetta che ripropone il logo, con alcune differenze, del movimento guidato da Beppe Grillo. E’ sicuramente la più cocente ‘bruciatura’ sui simboli che ha già innescato un ricorso dei grillini.

L’altra sorpresa è legata alla lista “Monti presidente” che non ha niente a che vedere con le due montiane doc (“Con Monti per l’Italia” e “Scelta civica -Con Monti uniti per l’Italia”) e fa propria la candidatura di Samuele Monti, un consigliere comunale di un piccolo comune del cuneese, omonimo del premier.

“‘Maroni presidente’ è il simbolo presentato dal leghista Roberto Calderoli con sotto la croce lombarda su fondo bianco. Domani – ha assicurato – sarà presentato quello del Carroccio”.

C’è poi “Rivoluzione civile”, lista civetta con simbolo simile a quello presentato dai rappresentati del movimento di Antonio Ingroia (‘Rivoluzione civile-Ingroia’) mentre sono addirittura tre i simboli che si ispirano al Partito o al movimento dei Pirati.



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