Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Anche i razzi russi vanno in pensione

Dopo una serie di imbarazzanti fallimenti, l’Agenzia spaziale russa ha annunciato un piano multimiliardario per sostituire entro il 2020 lo storico razzo vettore Soyuz con un nuovo modello. Il programma da 70 miliardi di dollari è stato annunciato sul sito di Roscosmos e prevede anche il lancio di nuove missioni senza equipaggio verso la Luna e oltre.

Ma una delle priorità è la sostituzione della Soyuz, al cuore dei programmi spaziali russi fin dagli anni Sessanta, quando fu sviluppata dagli scienziati sovietici. Il razzo e l’omonima capsula per le missioni umane hanno rappresentato il principale collegamento per gli astronauti ospitati sulla Stazione spaziale internazionale Iss, fin dal suo lancio nel 1998. L’incidente di un cargo Soyuz senza equipaggio nell’agosto 2011 ha causato ritardi delle missioni successive e alimentato i timori per la sicurezza dei viaggi spaziali. La Soyuz è l’unico collegamento con equipaggio dall’Iss dopo la chiusura del programma statunitense Shuttle lo scorso anno.

Roscosmos non ha fornito alcun dettaglio del programma né la data attesa per la messa in servizio del nuovo razzo. L’agenzia fa solo riferimento a “un modulo di trasporto con l’installazione di una propulsione promettente che sarà pronto per essere testato nel 2018”.

L’agenzia russa intende anche “sviluppare un programma per lo studio dettagliato della Luna”, con missioni senza equipaggio per raccogliere campioni di terreno. Il programma poi punta sullo “sviluppo di una classe interamente nuova di tecnologia per i viaggi interplanetari e per permettere l’attività umana sui pianeti”.

Roscosmos da tempo è nell’occhio del ciclone dopo una serie di lanci di satelliti falliti e lo schianto a terra di una missione di alto profilo per Marte. Per gli esperti, il distacco sempre più ampio tra la Russia e la statunitense Nasa in campo spaziale è dovuto alla fuga di cervelli da Roscosmos, sotto finanziata, e alla dipendenza dell’agenzia da una vasta e inefficiente rete di subappaltatori.

Tuttavia Roscosmos è ottimista: “Nel 2011, l’industria spaziale russa aveva il 10,7% del mercato della tecnologia spaziale mondiale. Il programma statale presume una crescita di tale quota al 14% nel 2016 e al 16% nel 2020”.

×

Iscriviti alla newsletter