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Chi sono i politici della Lombardia indagati per Rimborsopoli

Sono ventinove i consiglieri regionali della Lombardia indagati nell’ambito dell’inchiesta con al centro l’ipotesi di peculato sui presunti rimborsi sospetti avviata dalla procura di Milano. A tutti la Guardia di Finanza sta notificando l’avviso di garanzia che per circa venti persone è anche invito a comparire in procura nei prossimi giorni per l’interrogatorio davanti ai pm.
Tra i destinatati degli avvisi di garanzia ci sono Luca Gaffuri (capogruppo del Pd in Regione Lombardia), Chiara Cremonesi (capogruppo di Sel), Giammarco Quadrini (capogruppo dell’Udc), Elisabetta Fatuzzo (capogruppo dei Pensionati), Enrico Marcora (ex Udc, ora passato al centro Popolare Lombardo) e Stefano Zamponi (capogruppo dell’Idv). Tra gli altri indagati c’è anche Mario Scotti (Udc), ex assessore alla Casa della giunta guidata da Roberto Formigoni.

Le iscrizioni rientrano in una più vasta indagine dei pm di Milano Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, che aveva visto notificare nelle scorse settimane 59 inviti a comparire ad altrettanti consiglieri ed ex consiglieri lombardi di Pdl e Lega, indagati sempre per peculato.

“Si tratta di rimborsi molto modesti, ma è giusto che la magistratura faccia il suo corso. Credo che avranno tutti gli argomenti per dimostrare la propria estraneità”, ha commentato Il deputato e tesoriere del Pd, Antonio Misiani, ospite questa mattina negli studi di Radio Città Futura.

E il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, Umberto Ambrosoli ha garantito che, se eletti e rinviati a giudizio, i candidati indagati nelle liste che lo appoggiano si dimetteranno. “Abbiamo il codice di comportamento già presentato con Valerio Onida che impegna i candidati consiglieri a un cambiamento del sistema di rimborso che prevenga in termini definitivi il rischio di cui oggi stiamo parlando”. “Noi non aspetteremo i tre gradi di giudizio, spero che anche Formigoni voglia fare altrettanto in relazione alle indagini che lo riguardano. Nel momento in cui siamo di fronte a comportamenti illeciti dobbiamo agire senza nessuna differenza, qualunque ne sia il valore e qualunque siano i soggetti – ha aggiunto Ambrosoli -. C’è una differenza incredibile tra le ipotesi oggi al vaglio della magistratura per il centrosinistra e quella di pranzi di nozze e cartucce per la caccia di Pdl e Lega”.

Per il vice presidente uscente della Regione Lombardia, il leghista Andrea Gibelli, “sarà la magistratura a decidere” sugli indagati per l’inchiesta sui ‘rimborsi facili’ ma intanto “una piccola soddisfazione è che la questione morale non può essere intestata solo a sinistra, oggi molte verginità sono cadute”.



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