La popolazione cinese in età lavorativa continua inesorabilmente a diminuire e nel 2012 è scesa di 3,45 milioni di unità, per toccare i 937 milioni di individui. Si tratta del primo calo anche in termini assoluti in questa fetta di popolazione (tra i 15 e i 64 anni, ndr) “da un lungo periodo di tempo”, ha commentato Ma Jiantang, direttore dell’Ufficio nazionale di statistica.
La tendenza registrata conferma i gravi rischi economici e sociali che potrà determinare l’invecchiamento della popolazione della Cina – con il suo miliardo e 354 milioni di abitanti è il Paese più popoloso del mondo – dove si contano 194 milioni di over60.
L’ufficio nazionale di statistica ha confermato inoltre il grave deficit di nascite femminili nella popolazione cinese, con 118 maschi per ogni 100 femmine.
Altro dato rilevante riguarda la pressione demografica nelle città: per la prima volta l’anno scorso il numero dei cittadini ha superato quello della popolazione rurale. Il numero degli abitanti delle città è aumentato di 21 milioni l’anno scorso, per raggiungere i 712 milioni, mentre quello delle campagne è sceso di 14 milioni, per toccare i 642 milioni. Appena 30 anni fa solo un cinese su cinque abitava in città.
