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Cosa penso del caso Mps

Il caso MPS e ciò che è avvenuto ieri mette a nudo il problema della “governance” di molti istituti di credito italiani. Credo che sia interesse di Banca d’Italia che ci sia, almeno per il futuro, un maggiore controllo – perché banche sane e ben gestite possono aiutare la gente a chiedere impieghi per migliorare o potenziare la propria attività. Ci vogliono più controlli (anche severi) e Banca d’Italia e i suoi “ispettori” devono essere maggiormente vigili. Se MPS fosse stata governata meglio avrebbe potuto svolgere al massimo la sua funzione sociale: intermediare denaro per venire incontro anche alle esigenze della piccola e media impresa senese e non solo.

La mancata governance sull’istituto toscano è un boomerang assoluto sul territorio. Così non è stato: gli azionisti sono scontenti, la collettività e l’imprenditoria locale sono le prime ad aver subito un danno e l’immagine globale della banca ne esce massacrata. Iniziamo a mettere gente competente e in grado di dire anche “no” in una riunione del CdA. E la politica, quale che sia il colore, esca dalle banche, a meno che non sia in grado di dare un contributo fattivo allo sviluppo delle stesse e del territorio ad esse collegate.

Leggi il post su Mps e sport dello scorso ottobre

Marcel Vulpis – candidato al Senato della Repubblica nel Lazio “Con Monti per l’Italia”


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