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D’Alema copre Bersani per la sparata sugli F35

Massimo D’Alema difende Pierluigi Bersani sulle polemiche suscitate dalle sue parole sulla revisione della spesa militare e degli F35. A Rtl 102.5, replicando alle accuse del candidato di Fare per Fermare il declino Oscar Giannino, il presidente del Copasir afferma che non è “appropriato” commentare quella presa di posizione come “un pegno da pagare a Vendola”.

“Questo commento non mi pare appropriato, Bersani è una persona seria, è un uomo di governo, non paga pegni, semmai indica una diversa priorità – spiega D’Alema -. Siamo in un momento di drammatica crisi economica, scarse risorse pubbliche, e certamente bisogna fare dei sacrifici e indicare delle priorità. Non è che Bersani sia contro la spesa per gli armamenti che purtroppo è una necessità, ha detto che il Paese ha altre priorità ed è chiaramente un tema molto serio, la guerra è una scelta terribile nell’uomo politico”.

“Noi – continua l’esponente del Pd – partecipammo ad un conflitto e io lo ritenni inevitabile, prima di decidere la partecipazione italiana all’intervento militare e di proporlo andai ai confini tra Albania e Kosovo, vidi questo fiume di profughi che fuggivano, le persone ferite, e fui talmente colpito sul piano umano che mi convinsi che di fronte alla tragedia della pulizia etnica bisognasse reagire con la forza, ma fu una scelta molto dolorosa”.

“Non sono di quelli che esaltano la guerra, la guerra è una tragedia, ma a volte è una tragedia inevitabile – conclude – Penso che il nostro Paese abbia bisogno di uno strumento militare moderno, ma ritengo sia legittimo discutere di quali siano le priorità del Paese e quando Bersani dice che il lavoro è una priorità dice una cosa giusta. Non è un pegno a Vendola, è un pegno agli italiani”.



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