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Fine del mito del macho latino? Spagnoli sotto la lente

Un crollo del 38% in 10 anni, con un calo medio del 2% ogni anno. Tanto, dal 2001 al 2011, sono diminuiti gli spermatozoi nel liquido seminale dei giovani spagnoli dai 18 ai 23 anni. Un dato pubblicato su Andrology, che preoccupa gli esperti e in qualche modo sancisce la fine del macho latino. Un mito in caduta libera, se si pensa che appena poco più di un mese fa un’analoga ricerca ha messo in allarme gli uomini francesi (-32,3% di spermatozoi dal 1989 al 2005), e in novembre a lanciare l’Sos furono gli specialisti italiani riuniti a Lecce per il Convegno nazionale della Siams (Società italiana di andrologia e medicina della sessualità), sotto la presidenza dell’endocrinologo di Padova Carlo Foresta: rispetto ai 40enni, nei 18enni della Penisola la diminuzione della conta degli spermatozoi risulta pari al 25%.

Lo studio spagnolo, coordinato da Alberto Torres Cantero dell’università della Murcia, ha messo a confronto campioni di sperma prelevati nel 2001-2002 da 273 giovani della regione di Almeria, con campioni ottenuti 10 anni dopo su 215 ragazzi della Murcia, della stessa fascia d’età e con le stesse caratteristiche. Il risultato è stato che, da una concentrazione media di spermatozoi pari nel 2001 a 72 milioni per millilitro di liquido seminale, si è passati nel 2011 a 52 milioni/ml. Inoltre, nel 40% dei giovani della nuova generazione è stata osservata almeno un’alterazione di parametri quali la forma o la mobilità degli spermatozoi. E nel 15% dei campioni tutti gli indicatori di “salute spermatica” risultavano sotto i livelli di soglia.

“Prima d’ora nessuno studio aveva indagato su un eventuale cambiamento nella qualità dello sperma degli uomini spagnoli”, sottolinea Torres. “Al momento, dunque, non sappiamo se i dati riscontrati valgono anche per altre zone della Spagna”. Ma anche se i risultati vanno approfonditi, sono comunque preoccupanti secondo Jaime Mendiola, primo autore dello studio. “E’ stato verificato che una concentrazione di spermatozoi inferiore ai 40 milioni per millilitro di liquido seminale rende più difficile il concepimento. E considerando il calo medio fotografato, pari al del 2% l’anno, in un lasso di tempo molto breve rischiamo di raggiungere la soglia” di allarme rosso. Per cercare di fermare il declino, gli specialisti consigliano di correggere gli stili di vita a rischio e seguire una dieta sana.

 

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