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Così i furbetti di Goldman Sachs hanno eluso il baratro fiscale

Goldman Sachs ha aggirato il baratro fiscale sventato in parte da Barack Obama. A dispetto delle tradizioni, la banca ha distribuito con un mese di anticipo, a dicembre invece che come di consueto a gennaio, 65 milioni di dollari di azioni vincolate a 10 dei suoi manager.

I titoli, distribuiti nell’ambito dei piani di compenso decisi negli anni scorsi e non relativi al 2012, sono arrivati così nelle tasche dei top manager poco prima dell’aumento delle tasse previsto con l’accordo sul Fiscal Cliff. Il “risparmio” è stato evidente, pari a 1,6% punti percentuali: l’intesa in Congresso, infatti, stabiliste un inasprimento delle pressione fiscale al 39,6% nel 2013 dal 35% nel 2012.

Con la decisione di Goldman di anticipare la distribuzione dei titoli, che solitamente avviene in gennaio quando vengono decisi anche i bonus per l’anno precedente, si allunga la lista delle aziende americane che hanno accelerato la distribuzione dei dividendi per evitare il fiscal cliff: i colossi americani hanno annunciato più dividendi lo scorso mese che in qualsiasi altro dicembre dal 1995.

Secondo alcune stime sono state 483 le aziende che hanno deciso la distribuzione di dividendi speciali in dicembre; più del triplo rispetto al 2001. Nel 2012 sono stati annunciati 1.056 dividendi speciali, in aumento rispetto ai 460 dell’anno precedente e ai massimi dal 1973. Le tasse sui dividendi nel 2012 erano pari al 15% e quest’anno saliranno, con l’accordo in Congresso, al 20%.

Dei 508.014 titoli distribuiti da Goldman Sachs, circa la metà sono stati trattenuti dalla banca per gli obblighi fiscali. L’amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein, il chief operating officer Gary Cohn e il chief financial officer David Viniar hanno ricevuto complessivamente 66.065 azioni per un valore di 8,4 milioni di dollari.



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