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Google paladino della privacy contro le autorità Usa

Google intende fare il possibile per limitare l’accesso delle autorità americane ai dati dei suoi utenti conservati nella “nuvola informatica”: ogni mese infatti il gruppo riceve circa 1.400 richieste da parte del governo per sbirciare nelle comunicazioni digitali altrui. Lo scrive Bloomberg citando il portavoce del motore di ricerca Chris Gaither, secondo cui Google sta discutendo della questione con altre società e gruppi di interesse per valutare il lancio di un’attività di lobby volta ad aggiornare la legge di riferimento del 1986, chiamata Electronic communications privacy act.

Secondo i rappresentanti di Google, modifiche alla legge in questione sono necessarie per impedire alle forze dell’ordine di ottenere posta elettronica e altri contenuti senza un mandato e per dare ai documenti conservati nella “nuvola informatica” la stessa protezione legale riconosciuta a documenti cartacei tenuti in un cassetto. I servizi di cloud computing, che consentono agli internauti di usare server remoti come magazzino dei loro file, non esistevano quando la legge sulla privacy fu adottata.

Stando a Bloomberg, oltre due terzi delle 8.438 richieste di accesso ai dati degli utenti avanzate dalle autorità a Google nella seconda metà dell’anno scorso sono avvenute senza un mandato di perquisizione.



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