Dall’Imu alla patrimoniale, dalle aliquote Irpef alla lotta contro l’evasione: è soprattutto la “guerra del fisco” quella che scalda il confronto tra i partiti nella contesa elettorale. Ecco una scheda con le diverse posizioni.
Popolo della Libertà
Il partito del Cavaliere ha incentrato la sua campagna elettorale sulla diminuzione delle tasse, “fondamentale per lo sviluppo del paese”. Di qui l’impegno a ridurre di un punto all’anno in cinque anni la pressione fiscale e l’abolizione della tanto odiata Imu sulla prima casa. Netto rifiuto alla patrimoniale e all’aumento dell’Iva.
Come già accennato, il programma del Pdl prevede un tendenziale azzeramento (in 5 anni) dell’Irap con priorità alle piccole imprese e agli artigiani. Diverse sono le misure per i ceti produttivi: dalla detassazione degli utili reinvestiti in azienda; al riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, di una detrazione dei contributi relativi al lavoratore assunto, per i primi 5 anni; alla semplificazione degli adempimenti fiscali. Fra le proposte, la revisione del redditometro e dei poteri di Equitalia e la compensazione tra crediti verso la PA e debiti fiscali, per le famiglie e per le imprese.
Lista Monti
Nell’agenda della coalizione che sostiene il presidente del Consiglio è vi è l’impegno a ridurre di quattro punti la pressione fiscale “non appena le condizioni generali lo consentiranno”. Oltre alle riforme in materia di impresa – con al riduzione dell’Irap e gli sconti per la produttività in favore dei dipendenti e per le imprese se introducono innovazioni di prodotti e di processo – e di lavoro, l’agenda prevede anche una riduzione dell’Imu dal 2013, con il raddoppio da 200 a 400 euro dello sconto per la prima casa e da 100 a 200 per ciascun figlio (ma tetto a 800 euro) e per gli anziani soli. Dal 2014 è poi prevista la riduzione dell’Irpef partendo da redditi medio bassi.
Partito Democratico
Non è un mistero, per quanto riguarda il programma dei progressisti, la volontà di introdurre la patrimoniale con l’obiettivo di recuperare risorse per alleggerire il carico fiscale sul lavoro. E’ prevista una redistribuzione in senso progressivo dell’Imu, con esenzioni fino a 400-500 euro. Per l’Irpef si punta a una semplificazione con un abbassamento di quella più bassa e una relativa correzione di quella più alta.
Il Pd ribadisce il proprio appoggio pieno alla tassazione sui redditi da capitale innalzata al 20% e all’imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin tax). Il redditometro non è uno strumento risolutivo per combattere l’evasione, ma bisogna approfondire misure che riguardano la circolazione del contante, le banche dati dei movimenti della ricchezza che siano a disposizione dell’analisi del fisco.
Movimento 5 Stelle
Secondo i grillini l’Imu è stata un errore e dunque va eliminata. Nessuna tassa “finale” su imprese o consumatori ma partire da sopra, tassare dall’alto. Grillo propone di integrare la proposta del redditometro con il “politometro”, per valutare la differenza tra ricchezza dai politici e dai funzionari pubblici dall’atto della loro nomina nell’arco degli ultimi vent’anni.Gli evasori vanno perseguiti, in particolare quelli grandi, ad esempio protetti dallo scudo Fiscale
Rivoluzione Civile
Il partito dell’ex magistrato Antonio Ingroia mette fra i punti principali del proprio programma la lotta all’evasione fiscale. Per quanto riguarda la pressione fiscale, Rivoluzione Civile intende eliminare l’Imu sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, con una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Il redditometro viene considerato uno dei sistemi presuntivi, ha senso dove l’evasione ha una soglia molto alta. Ingroia ritiene piuttosto che incrocio dei conti e tracciabilità siano più efficaci.