“Non possiamo permetterci di perdere il supporto degli Stati Uniti”, senza il quale “saremmo come un albero solo in mezzo al deserto”. Con questa metafora, il presidente israeliano Shimon Peres ha descritto la relazione tra Washington e Tel Aviv in un’intervista fiume al New York Times pubblicata sul sito Internet.
Parlando della complicata relazione tra il presidente americano Barack Obama e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quasi 90enne Peres ha spiegato che “Obama crede che la pace [in Medio oriente] possa essere raggiunta coinvolgendo il mondo musulmano. Noi, lo Stato di Israele, non sembriamo pensarla in questi termini”. Secondo Peres, il problema è che Obama non è convinto che Israele voglia la pace nella Regione. “Il mondo ebreo vuole uno Stato di Israele che possa essere orgoglioso e non uno Stato di Israele senza confini e considerato come uno Stato” che occupa il territorio altrui, ha aggiunto.
Parte delle tensioni recenti tra Stati Uniti e Israele sono legate alle modalità con cui i due Paesi hanno gestito la faccenda dell’arricchimento dell’uranio in Iran. Peres è certo che, se necessario, Obama approverebbe un intervento militare per fermare le ambizioni di Teheran. “Loro [gli Stati Uniti] non iniziano sparando. Tentano il possibile prima con altri mezzi – come quelli economici, sanzioni, pressioni politiche, negoziati”, ha continuato Peres aggiungendo che “alla fine, se nessuno di questi [espedienti] funziona, il presidente Obama userà potere militare contro l’Iran. Ne sono certo”.