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La nuova politica di impiccagioni in piazza a Teheran

Il governo iraniano ha deciso di ricorrere alle impiccagioni nelle piazze del Paese per contrastare la criminalità. È quanto scrive oggi il New York Times, riferendosi all’esecuzione di due uomini avvenuta ieri in un parco nel centro di Teheran. “Un evento raro”, sottolinea il quotidiano, perché sebbene siano centinaia i prigionieri impiccati ogni anno in Iran, solitamente l’esecuzione avviene all’interno delle prigioni.

Il New York Times scrive che “l’esecuzione nel Parco degli Artisti rientra nella strategia oppressiva delle autorità iraniane, che sostengono di voler contrastare alti tassi di criminalità lanciando duri moniti nelle ultime settimane sono aumentate le esecuzioni pubbliche e in diverse grandi città la polizia ha radunato quelli che hanno definito criminali e teppisti”.

Secondo il quotidiano, i vertici della polizia e altri alti funzionari imputano alla cattiva gestione economica del governo l’aumento dei casi di criminalità. Non si conoscono dati ufficiali, ma diversi funzionari hanno riferito di un aumento di crimini violenti, commessi soprattutto da uomini giovani.



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