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In Russia lotta dura e senza paura alle parolacce

I deputati della Duma di Stato, Camera bassa del Parlamento, lavorano per l’approvazione di alcune misure volte a proteggere la lingua russa dal turpiloquio. È già passato in prima lettura il progetto di legge che stabilisce la responsabilità amministrativa per la produzione e distribuzione di prodotti multimediali contenenti linguaggio osceno. E la norma può ritorcersi non soltanto contro i media, ma persino contro i classici russi.

L’iniziativa di modificare il Codice amministrativo appartiene all’Authority competente, l’agenzia governativa Roskomnadzor. Lo scorso agosto, l’agenzia ha dichiarato che “le misure all’epoca vigenti per limitare la diffusione del turpiloquio erano in pratica inefficaci”.

Inoltre, l’Authority ha fornito un elenco di programmi e pubblicazioni di cui si lamentano i cittadini: le parolacce sarebbero diventate sempre più comuni nei programmi televisivi come i reality “Dom-2” e “Vacanza in Messico”, nel programma di intrattenimento simile all’italiano Zelig “Comedy Club” e in altri programmi su reti private come Tnt, , Muz tv, Mtv. Ma anche sui siti di emittenti e media non sempre morbidi con il potere centrale: ad esempio il sito web della stazione radio Eco di Mosca, nei media elettronici come Ridus e Grani.Ru e sul periodico “Interview”.

Va detto che il turpiloquio, benché non appartenga al russo classico e faccia parte di una sorta di lingua parallela, il мат, compare anche negli autori più noti della letteratura russa. Persino in opere dei padri della poesia come Pushkin e Lermontov. Bisognerà capire come la censura ricadrà anche su di loro.



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