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Così il Kurdistan esporta petrolio evitando Baghdad

La regione semi-autonoma del Kurdistan ha iniziato a esportare petrolio direttamente sui mercati internazionali, senza passare per Baghdad. Il presidente della compagnia petrolifera Genel Energy, Mehmet Sepil, ha infatti rivelato di aver ottenuto il via libera dal governo regionale del Kurdistan per iniziare a commerciare il greggio nel porto turco di Ceyhan. “Pensiamo di poter arrivare a 20.000 barili al giorno nell’arco di sei-otto settimane”, ha detto al Financial Times.

La decisione rischia di alimentare nuove tensioni tra le autorità curde e Baghdad sul controllo dei 45 milioni di barili di greggio della regione, sottolinea il Ft, dopo la violazione di un accordo raggiunto solo lo scorso settembre. Secondo diversi analisti, l’iniziativa di Genel lascia prevedere un incremento delle esportazioni dalla regione.

Inoltre, le autorità di Erbil hanno annunciato l’intenzione di costruire un proprio oleodotto verso il confine turco che, secondo il progetto corrente, dovrebbe poi unirsi alla rete di oleodotti controllata da Baghdad. Tuttavia, conclude il Ft, sono in molti a credere che l’obiettivo reale di Erbil sia quello di avere un canale diretto con la Turchia che le consenta di evitare il monopolio di Baghdad sui carichi di greggio.



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