Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

La giustizia che bussa alla porta della campagna elettorale

Giustizia è igiene, diceva Enzo Tortora, è l’aria che respiriamo. Per questo la riforma della giustizia è di basilare importanza. Anche se, come più volte sostenuto dalla compagna del giornalista, Francesca Scopellitti,  “è ferma al palo per colpa di una classe politica troppo distratta o forse troppo complice”. Come riprendere quella battaglia “non contro la giustizia, ma per la giustizia”? In primis sfruttando i sessanta giorni di campagna elettorale per prendere impegni seri, nella consapevolezza che il Parlamento italiano dovrebbe evolversi: in quanto popolato da una parte da troppi amici della magistratura, dall’altra da troppi nemici. Di conseguenza la mancanza cronica di obiettività e di una serenità di giudizio ha rappresentato fino ad oggi un chiaro freno alle riforme necessarie. Punto di partenza potrebbe essere ragionare sulla separazione delle carriere, sulla ragionevole durata dei processi, sulla cancellazione di leggi ad personam, sulla digitalizzazione dell’intero sistema, sugli strumenti pratici da non “tagliare” a procure, tribunali e pm. Ma soprattutto su una nuova consapevolezza di stampo culturale che dovrebbe affiorare tra amministratori e cittadini. Il buon senso di decisioni e sentenze, il rifiuto netto di quel degradante teatro mediatico che si sviluppa attorno ai grandi processi. In una parola: il buon esempio.

Nel 1983 lo stesso Tortora promosse assieme a Marco Pannella un referendum sulla responsabilità dei magistrati, vinto con i numeri, ma poi tradito in Parlamento da una politica troppo genuflessa davanti a chi non voleva quella riforma. Il giudice deve essere terzo, si leggano le parole di Giovanni Falcone che sosteneva: “Il pm non è un giudice, ma una parte da contrapporre alla difesa”. L’attualità però conduce ad occuparci quotidianamente di spread e mercati con il rischio concreto di porre nel dimenticatoio tutto il resto. La giustizia è un bisogno, uno strumento, una conquista, ma anche un’occasione. Non può esserci ad esempio sviluppo finanziario, quindi nuovi investitori se la nostra giustizia (intesa anche civile) accusa i difetti di sempre: lenta, farraginosa, incerta, priva di garanzie e responsabilità.  In tempi di agende, programmi e salite, anziché dibattere sulla candidatura di questo o quel pm, le forze politiche in campo si sforzino di produrre idee e riforme. Semplicemente perché è ciò che serve al Paese.

Twitter@FDepalo

×

Iscriviti alla newsletter